Dialoghi alla London Art Week
Dal 2 al 10 luglio la quarta edizione al banco di prova del digitale: solo online

Per il mercato dell’antiquariato, la London Art Week (Law) è il primo vero banco di prova per capire se una fiera virtuale, che utilizza in maniera efficace la tecnologia, riuscirà a ottenere dei buoni risultati, soprattutto per quelle gallerie che hanno sede al di fuori della Gran Bretagna.
La Law ha concepito delle sezioni tematiche, per valorizzare il lavoro degli oltre cinquanta espositori. Ogni galleria dispone di una «viewing room», stanza a tema dove mostrare le opere d’arte che espongono, e di un catalogo virtuale. È stato redatto un calendario di collegamenti live online, «Insta-Lunch», una sorta di maratona a staffetta via Instagram, in cui un espositore dialoga con un collega su un’opera d’arte o argomenti riconducibili al mercato dell’arte. Le modalità di apertura della Law sono le stesse dell’epoca pre Covid: si terrà una prewiew il 2 luglio, poi la fiera chiuderà il 10. Questo format digitale potrà conferire una soddisfacente visibilità alle gallerie italiane? «I risultati si potranno vedere soltanto a conclusione della Law, afferma Davide Trevisani della sede di Parigi della Galleria Maurizio Nobile, con sede principale a Bologna. Noi abbiamo aderito con entusiasmo a questa prima o anteprima nel nostro universo lavorativo vincolato dalla visione diretta di un’opera da parte di un’acquirente».
Tra le loro proposte, spicca il ritratto del diciottenne Agnolo di Lorenzo del Favilla, notaio, illustre cittadino fiorentino vicino ai Medici. Bronzino subentrò al sodale Gregorio Pagani nel frattempo deceduto. Da notare anche una serie di sei ritratti a pastello (1803) di un autore francese ancora anonimo che il comitato organizzativo della Law segnala fra gli highlight. Fu eseguita per celebrare il fidanzamento e il futuro matrimonio fra Hubert Nicolas Cochet e Marie Catherine Victoire Mercier, appartenenti alla media borghesia francese postrivoluzionaria. «Siamo dei conservatori, perciò preferiamo che l’opera sia osservata e discussa dal vivo nel corso di un’eventuale vendita, dichiara Stefano Grandesso, socio di Carlo Virgilio di Roma, tuttavia abbiamo deciso di puntare molto sull’evento, presentando opere inedite per il mercato. Abbiamo deciso di aprire la mostra nella nostra galleria e abbiamo potenziato il nostro sito e organizzato una newsletter periodica».
Quarta edizione di una formula legata alla ritrattistica, un genere raro e amato dai collezionisti, proposta con successo anche all’ultima edizione di Tefaf, «Faces 4», propone, tra le altre opere, un visionario autoritratto di Alberto Martini e un ritratto di Leoncillo eseguito da Mirko. Sono esposti anche un ritratto in terracotta a bassorilievo di Sir William Hamilton attribuito con certezza alla mano di Filippo Tagliolini e un capolavoro simbolista di Cesare Laurenti, esposto fuori catalogo alla Biennale di Venezia del 1895.
Tra le opere più raffinate presentate da Alberto di Castro di Roma, spicca «Le Tre Grazie», un affresco staccato realizzato da Baldassarre Peruzzi, proveniente dalla collezione Chigi, noto alle fonti storiche ma rinvenuto da poco. Una spilla in oro a forma di girasole con cornici decorate in filigrana, firmata da Castellani, visibile nel catalogo «Dazzle On: Ancient Made Modern», pubblicato sul profilo Instagram e il sito della galleria, per presentare una scelta di gioielli eseguiti a Roma nella seconda metà dell’Ottocento, di gusto antico assai di moda durante la Belle Epoque. Walter Padovani di Milano propone le allegorie della Pace e della Giustizia, presenti sia in due figure in bronzo di Francesco Righetti, sia in un elaborato bozzetto in terracotta modellato da Rinaldo Rinaldi, uno degli allievi prediletti di Canova e artista celebrato dalla critica contemporanea. La terracotta proviene dalla raccolta britannica dei conti di Harewood. Benappi Fine Art di Torino/Londra mostra un ritratto di «Willem van Loon» (1637) eseguito da Jacob Backer, tra i ritrattisti più in voga ad Amsterdam verso la metà del Seicento. Bottegantica di Bologna e Milano presenta «Da Giovanni Boldini a Giacomo Balla. Viaggio tra due secoli», in cui spicca una tavoletta di Giovanni Boldini, con due giovani donne inquadrate dall’alto che suonano a quattro mani il pianoforte, sensibile alle ricerche d’avanguardia del primo Novecento, ma soprattutto all’influenza di Degas. Infine Cesare Lampronti di Londra si focalizza sul vedutismo in cui è specializzata la galleria. Di Antonio Joli presenta una veduta del Colosseo e dell’arco di Costantino sullo sfondo di una Roma, dove storia e natura si compenetrano diventando un «luogo dello spirito».