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Design italiano in progressione continua

Carla Cerutti

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Continua l’ascesa del design italiano, soprattutto all’estero, dove sono stati recentemente esitati con successo centinaia di lotti richiamando l’interesse di collezionisti internazionali

Il 17 marzo, a Parigi, Piasa ha selezionato e proposto 300 pezzi che hanno totalizzato oltre 1,9 milioni di euro; tra i designer più quotati non poteva certamente mancare Gio Ponti con due creazioni dalla struttura geometrica molto accentuata: una poltrona imbottita del 1950 ca, molto simile alle poltrone da camino di Villa Vaj a Piacenza, stimata 25-35mila euro e venduta per 126.400, e una scrivania in legno e melamina, esposta alla Triennale di Milano nel 1957, esitata per 70.600 euro, quasi il massimo della stima.

Altro nome di spicco si è confermato Angelo Lelii, fondatore di Arredoluce, la cui lampada da soffitto Stella, in ottone e vetro a 12 luci del 1958, ha raddoppiato le aspettative con 47.650 euro di aggiudicazione finale. Buoni i risultati anche per Ico Parisi, Osvaldo Borsani e per le ceramiche di Guido Gambone.

Nell’ambito della medesima vendita, una libreria girevole di Claudio Salocchi in palissandro e legno laccato, prodotta da Sormani nel 1960, rispettava la stima andando venduta per 19.320 euro, rimanendo però decisamente al di sotto dei 59.972 euro spuntati, sempre da Piasa, nel novembre 2014.

Tenacemente arroccata sulle sue posizioni, la casa d’aste parigina persevera nel presentare la lampada da terra Helga, ormai universalmente riconosciuta come opera di Silvio Bilangione per Fumagalli, come ideazione invece di Paolo Portoghesi e tale l’ha riproposta con esitazione di 8.372 euro, largamente al di sopra di quanto è di norma quotata (1.000-1.500 euro) con l’attribuzione corretta.

Per quanto riguarda gli artistes-decorateurs di ultima generazione, Piasa ha organizzato il 6 aprile un’asta interamente dedicata alle creazioni più significative nel panorama internazionale, tra le quali spicca una coppia di commode di Roberto Giulio Rida, realizzata nel 2014 in vetro e metallo con un disegno ardito di sapore «pontiano», proposte con una stima di 28-35mila euro ed entusiasticamente acquistate per 188.400.

Prima asta italiana della stagione, la sessione organizzata a Torino da Sant’Agostino il 24 marzo ha disperso con discreto successo 476 lotti, tra i quali pochi sono rimasti invenduti ma molti sono stati aggiudicati al di sotto delle stime, come un lampadario modello 553 di Oscar Torlasco valutato 6-8mila euro e battuto a 5mila, o come il top lot della tornata, un camino da centro del 1945 di Carlo Mollino, esitato per 252.000 euro contro le aspettative, forse eccessive, che andavano da un minimo di 300mila a un massimo di 600mila euro.

Carla Cerutti, 05 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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