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Patrizia Sandretto Re Rebaudengo al Matadero di Madrid. Foto fsrr © Benedetta Mascalchi

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Patrizia Sandretto Re Rebaudengo al Matadero di Madrid. Foto fsrr © Benedetta Mascalchi

Dal Palazzo di Guarene al Mattatoio di Madrid

Firmato l’accordo per il comodato della collezione Sandretto. Lo spazio verrà inaugurato nel 2019

Roberta Bosco

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Madrid. Come ilgiornaledellarte.com aveva annunciato in anteprima a febbraio 2016, un centinaio di opere della collezionista torinese Patrizia Sandretto Re Rebaudengo verranno esposte in permanenza a Madrid.
Dopo quasi due anni di trattative, lunedì a Madrid è stato firmato l’accordo tra la collezionista (che aveva preso in considerazione anche Londra, Berlino e Lisbona), la sindaca di Torino Chiara Appendino e quella di Madrid Manuela Carmena, che cede per 50 anni lo spazio espositivo in cambio di cento opere in comodato. Queste verranno esposte a rotazione nel capannone 9 (la Nave 9) del Matadero, l’antico mattatoio di Madrid, riaperto nel 2007 come centro culturale polivalente.
Patrizia Sandretto ha annunciato che in futuro nella raccolta aumenterà la presenza di artisti spagnoli e che la fondazione produrrà anche opere e progetti, oltre a organizzare mostre temporanee, workshop e altri programmi educativi «come fa a Torino da vent’anni». La collezionista ha assicurato che la sede italiana e quella spagnola saranno completamente indipendenti. «Madrid è una grande capitale europea e un ponte con l’America Latina, un continente sempre più importante nel mondo dell’arte contemporanea», ha spiegato, senza nascondere la soddisfazione.

Dirigerà lo sbarco della Sandretto a Madrid Carmelo di Gennaro, conosciuto e stimato per avere diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, durante uno dei suoi periodi più attivi, tra il 2010 e il 2016. Il compito di preparare la nuova casa della raccolta è stato affidato a David Adjaye, architetto del Ghana, autore della nuova sede del National Museum of African American History & Culture a Washington, parte della Smithsonian Institution, e lo spagnolo Arturo Franco, responsabile già di vari interventi nel Matadero. Questo immenso insieme di edifici, diretto dalla specialista in videoarte Carlotta Alvarez Basso, accoglie diverse istituzioni e oltre duemila attività all’anno. Solo la Nave 9, costruita nel 1932 come mattatoio di volatili, occupa una superficie di 6.300 mq, il doppio della sede torinese della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha aperto il suo primo spazio espositivo nel palazzo di famiglia a Guarene d’Alba.

La sindaca di Madrid ha assicurato che «creerà opportunità per artisti, curatori e amanti dell’arte contemporanea», ciononostante il progetto ha suscitato critiche e un certo malessere in alcuni ambiti artistici della capitale spagnola, che lo accusano di opacità (i dettagli dell’accordo non sono stati resi noti) e di essere completamente estraneo alla realtà e alle problematiche dell’arte in Spagna. 

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La «Nave 9» del Matadero di Madrid. Foto Fsrr © Benedetta Mascalchi

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Roberta Bosco, 27 settembre 2017 | © Riproduzione riservata

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