Da Troia a Roma il viaggio di Enea
La mostra nel Tempio di Romolo al Foro Romano è stata realizzata in collaborazione con il Museo e scavi archeologici di Troia

Nel gennaio di quest’anno, presso la Curia Iulia del Foro Romano, è stato celebrato il riconoscimento di «Itinerario culturale del Consiglio d’Europa» ottenuto dalla Rotta di Enea, tragitto che, seguendo la narrazione di Virgilio, parte da Troia e giunge sino a Roma.
La Rotta di Enea è uno dei 48 Itinerari culturali certificati, come l’Itinerario di Carlo V o la Rotta dei Vichinghi, che invitano alla scoperta del patrimonio culturale europeo. Alle mitiche peregrinazioni dell’eroe è dedicata la mostra «Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma» presso il Tempio di Romolo al Foro Romano dal 15 dicembre al 10 aprile.
Curata da Alfonsina Russo, Roberta Alteri, Nicoletta Cassieri, Daniele Fortuna e Sandra Gatti, l’esposizione è stata realizzata in collaborazione con il Museo e scavi archeologici di Troia. 24 reperti, alcuni mai esposti in precedenza, provenienti da dodici istituzioni museali, illustrano iconografia e momenti cruciali dell’epos virgiliano: dall’abbandono della patria in fiamme, con il figlio Ascanio e il padre Anchise, sino all’arrivo sulle coste del Lazio.
Qui Enea fonderà la città di Lavinium, mentre Ascanio, sui Colli Albani, darà origine ad Alba Longa, e dalla sua stirpe nascerà il fondatore di Roma, Romolo. In mostra, l’episodio della fuga da Troia è raffigurato su di un’anfora attica a figure nere, del VI secolo a.C., in prestito dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Dallo stesso museo provengono due magnifici affreschi: uno con la rara rappresentazione del cavallo di Troia trasportato all’interno delle mura della città (I secolo d.C., da Pompei), l’altro, coevo e sempre da Pompei, con Enea ferito, curato dal medico Japix, alla presenza di Ascanio e della dea Afrodite.