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Cubista, surrealista, bellico e citazionista

«Picasso. Figure (1906-1971)» è il titolo di una mostra a cura di Emilie Bouvard ospitata all’AMO-Arena Museo Opera sino al 12 marzo e nata in collaborazione con il Musée National Picasso di Parigi. Vi figurano una novantina di opere (pitture, sculture, disegni e ceramiche) che illustrano la storia e le metamorfosi del corpo umano, attraverso le diverse fasi creative dell’artista spagnolo (1881-1973).

La mostra è divisa in sei sezioni, la prima delle quali illustra l’analisi e la decostruzione della figura durante il periodo primitivista e cubista (in apertura, «Nu assis» 1906-07, olio su tela, studio preparatorio per «Les Demoiselles d’Avignon»); la seconda, «Reinventare la linea classica», è dedicata alla rilettura di Picasso dell’ambiente teatrale e al ritorno a motivi tradizionali. «Metamorfosi surrealiste» è il titolo della terza sezione, mentre alla guerra civile spagnola e alla seconda guerra mondiale è dedicata la quarta. In «Motivi primari» viene analizzato un ritorno al primitivismo negli anni Cinquanta, mutuato dalla Preistoria e dalla grafica infantile. Conclude il percorso «Il pittore e la sua modella», ossia gli ultimi lavori di Picasso, caratterizzati da un più acceso erotismo («Nu couché», 1967) e da un ritorno alla lezione dei grandi maestri del passato («Le déjeuner sur l’herbe d’après Manet», 1961).

Daniela Vartolo, 10 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

Cubista, surrealista, bellico e citazionista | Daniela Vartolo

Cubista, surrealista, bellico e citazionista | Daniela Vartolo