Con o senza ali
Le peripezie della Vittoria Alata di Calvatone
Fino al 6 marzo nel Museo archeologico di Cremona la mostra «1937. La Vittoria Alata e le celebrazioni Stradivariane» ripercorre la complessa vicenda della Vittoria Alata di Calvatone, scultura in bronzo dorato del II secolo d.C. che si leva in volo sul globo terracqueo e che, grazie all’iscrizione dedicatoria a Marco Aurelio e Lucio Vero, è databile fra il 161 e il 169 d.C. Rinvenuta nel 1836 a Calvatone (Cr), esposta a Brera nel maggio 1837, nel 1841 fu acquistata dal re di Prussia Federico Guglielmo IV che la donò all’Altes Museum di Berlino.
Durante la II guerra mondiale, la Vittoria Alata di Calvatone venne chiusa nei caveaux della Zecca di Stato insieme ad altri celebri bronzi (come risulta dagli archivi del Museo di Berlino). Tuttavia le vicende belliche fecero sì che, nell’estate del 1945, l’Armata Rossa confiscasse oltre un milione e mezzo di opere
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