Colosseo, si riparte da zero
Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di una società esclusa dalla gara per i servizi aggiuntivi. Bando da rifare

Roma. Il Consiglio di Stato ha ribaltato per l’ennesima volta una sentenza del Tar dello scorso luglio accogliendo il ricorso della società D’Uva srl contro la gara Consip dello scorso febbraio per i servizi di biglietteria e vigilanza dei siti archeologici di Colosseo, Foro Romano-Palatino e Domus Aurea: due lotti della durata di quattro anni e di 45 milioni di euro complessivi, suddivisi in 33 milioni per la biglietteria e 12 per la vigilanza.
Per la V Sezione del più alto organo della magistratura amministrativa è vero quanto sostenuto dalla società D’Uva, e cioè che la gara univa ai servizi meramente accessori e strumentali di biglietteria e vigilanza, affidabili tramite appalto, altri che rientrerebbero nei servizi aggiuntivi stabiliti dall’articolo 117 del Codice dei Beni culturali, affidabili solo tramite concessione.
Si tratterebbe in particolare dei servizi di «fornitura, noleggio e
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