«Series D, Offenbach» (1967) di Charlotte Posenenske © Cortesia di Charlotte Posenenske e Mehdi Chouakri, Berlino

Image

«Series D, Offenbach» (1967) di Charlotte Posenenske © Cortesia di Charlotte Posenenske e Mehdi Chouakri, Berlino

Collezionare idee alla Fondazione Dalle Nogare

Il nuovo allestimento, tra oggetti e pensieri, squaderna la collezione che Antonio Dalle Nogare ha costruito negli ultimi quindici anni, anche grazie all’incontro con la curatrice Eva Brioschi

Ripartire da dove erano rimasti, qualche anno fa, collezionista e curatore, per ricostruire un percorso che evidenzia la passione e il gusto che li accomuna, a partire dalla scintilla scattata per entrambi intorno all’opera di Hanne Darboven da cui ha preso forma la Fondazione Dalle Nogare. Nasce così il nuovo allestimento a cura di Eva Brioschi che, tra oggetti e pensieri, «Things/Thoughts», squaderna la collezione che Antonio Dalle Nogare ha costruito negli ultimi quindici anni, anche grazie all’incontro con la Brioschi.

«Il titolo, spiega la curatrice, deriva dall’idea Fluxus che l’oggetto sia tramite di un pensiero. Nello spirito concettuale, che ispira e guida il collezionista, ogni “prodotto” artistico è un oggetto residuale di un processo creativo, più legato al mondo delle idee che a quello delle cose». Il nuovo allestimento parte quindi dal «cuore della collezione che ha una forte identità legata al concettuale, a partire da artisti e movimenti degli anni ’60 e ’70. Arte povera e minimal nella prima sala a cui segue una raccolta di opere che abbiamo definito tra noi “più rock” con lavori per esempio di Kippenberger e di artisti più legati al colore, sempre object oriented, mentre una parte è dedicata a Jimmie Durham, da poco scomparso».

Un allestimento che si pone in continuità con la prima retrospettiva italiana di Charlotte Posenenske (1930-85) «From B to E and more», a cura di Vincenzo de Bellis, ancora visitabile fino al 28 maggio: presenta, in linea con la vocazione della Fondazione, l’opera di un’artista di livello internazionale, centrale nel movimento minimal tedesco, che ha avuto poca visibilità in Italia, declinata con una peculiare attenzione ai risvolti socioeconomici. Fino al 15 gennaio è ancora visitabile all’ultimo piano anche la personale di Michael Krebber.
 

Camilla Bertoni, 27 gennaio 2021 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Nasce dalla donazione di 17 opere la retrospettiva a Ca’ Pesaro su «l’uomo che cambiò il corso della pubblicità italiana del dopoguerra» 

Il restauro delle pietre che rivestono la piazza veneziana ha portato alla luce muri, livelli pavimentali e una sepoltura con resti umani, riconducibili a uno degli edifici di culto più antichi della città, la Chiesa altomedievale di San Geminiano che nei secoli successivi fu spostata e poi abbattuta per completare l’ala napoleonica

Una campagna fotografica, quattro volumi, una mostra, un allestimento permanente: nel Museo Gypsotheca di Possagno trentadue scatti in bianco e nero di grande formato  del fotografo campano interpretano i gessi del grande scultore neoclassico

Nel veneziano Palazzo Franchetti una trentina di opere di varie epoche selezionate dalla curatrice Carolina Pasti con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sul cancro al seno a un pubblico più ampio

Collezionare idee alla Fondazione Dalle Nogare | Camilla Bertoni

Collezionare idee alla Fondazione Dalle Nogare | Camilla Bertoni