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«Beauty is a ready made» (2024), di Claire Fontaine (lettere a Led tridimensionali, struttura e supporto) e «La Bagnante» (1846), di Alessandro Puttinati (marmo di Carrara). Verona, Palazzo Maffei Casa Museo. Foto: Andrea Pugiotto

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«Beauty is a ready made» (2024), di Claire Fontaine (lettere a Led tridimensionali, struttura e supporto) e «La Bagnante» (1846), di Alessandro Puttinati (marmo di Carrara). Verona, Palazzo Maffei Casa Museo. Foto: Andrea Pugiotto

Claire Fontaine e il corpo delle donne

Nel veronese Palazzo Maffei il collettivo femminista ha pensato a un’opera in dialogo con «La Bagnante» di Puttinati

Camilla Bertoni

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È stata inaugurata sabato 9 marzo alle 16 a Palazzo Maffei una nuova opera di Claire Fontaine, collettivo artistico internazionale, che entra a far parte delle collezioni della Casa Museo nata dalla raccolta di Luigi Carlon.

Un’opera che entra in relazione stretta con l’antico, esaltando nello specifico la silenziosa presenza della scultura ottocentesca «La Bagnante» di Alessandro Puttinati (Verona, 1801-Milano, 1872) che sta al centro del cortile della Casa Museo. «“Beauty is a ready-made”, come spiega Gabriella Belli, responsabile del progetto scientifico e del percorso espositivo di Palazzo Maffei, è un invito alla riflessione sul ruolo dell’arte, sul concetto di bellezza e le sue ambiguità, sulla strumentalizzazione dell’estetica femminile».

«Il corpo delle donne, oggi campo di battaglia politica, raffigurato da “La Bagnante”, dichiara l’artista, che incurante degli sguardi altrui scopre la sua nudità, acquisisce un senso critico e viene messo in prospettiva, in quanto creazione del “male gaze”, dello sguardo maschile che oggettifica gli esseri che desidera». L’opera di Claire Fontaine amplia la presenza della contemporaneità, già testimoniata dalle opere di Arcangelo Sassolino, Maurizio Nannucci, Daan Roosegaarde, Chiara Dynys, Leandro Erich, Nunzio, Giuseppe Gallo e altri, all’interno di una raccolta molto eclettica che comprende opere di archeologia e arte antica, arredi e oggetti preziosi e capolavori del ’900.

L’artista, collettivo femminista fondato da Fulvia Carnevale e James Thornhill a Parigi nel 2004, tra le più interessanti sulla scena artistica mondiale (il titolo della prossima Biennale di Venezia la cita espressamente), si ispira nel nome al ready-made di Duchamp, l’orinatoio intitolato «Fontaine», e a una famosa marca di quaderni francesi (Clairefontaine).

«Beauty is a ready made» (2024), di Claire Fontaine (lettere a Led tridimensionali, struttura e supporto) e «La Bagnante» (1846), di Alessandro Puttinati (marmo di Carrara). Verona, Palazzo Maffei Casa Museo. Foto: Andrea Pugiotto

Camilla Bertoni, 11 marzo 2024 | © Riproduzione riservata

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Claire Fontaine e il corpo delle donne | Camilla Bertoni

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