La Fondazione Prada propone dal 20 ottobre al 15 gennaio una trilogia sulla «Scena artistica di Chicago» dagli anni Cinquanta-Sessanta. La città dava vita in quei decenni a un’arte di forte impegno politico, capace di comunicare con immediatezza i messaggi che quegli artisti, formati nella School of the Art Institute di Chicago, intendevano diffondere, contrapponendosi sia all’astrazione newyorkese sia alla Minimal art.

Dei tre nuclei del progetto, curato da Germano Celant, uno accoglie 27 dipinti di Leon Golub (1922-2004), acrilici sulla guerra del Vietnam, il razzismo, la violenza degli anni tra i ’60 e gli ’80 e oltre 50 fotografie elaborate dall’artista. Al piano superiore del Podium scorrono 50 sculture di legno e lavori su carta di H.C. Westermann (1922-81) che, arruolato nei marine, fu testimone diretto della guerra. Lavorava il legno, spesso di recupero, cercando un linguaggio crudo e feroce.

Al piano terreno del Podium, infine, nella collettiva «Famous Artists from Chicago. 1965-1975», sfilano i protagonisti delle mostre del tempo, organizzate all’Hyde Park Art Center di Chicago. In mostra, lavori dei «Chicago Imagist» Roger Brown, Ed Flood, Art Green, Gladys Nilsson, Jim Nutt, Ed Paschke, Christina Ramberg, Suellen Rocca, Karl Wirsum, che guardano al Surrealismo e all’Art Brut, anticipando modi e temi dei graffiti.