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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliDa tempo si parla di tecnologie aerospaziali applicate ai Beni culturali. Al convegno «Ambiente e Beni culturali», tenutosi il 3 marzo 2015 nel Complesso Monumentale di San Michele a Ripa, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston aveva illustrato l’utilizzo dei sofisticatissimi satelliti Cosmo SkyMed per un monitoraggio su vasta scala dei Beni culturali al fine di individuare priorità di rischio e pianificare interventi preventivi di tutela.
Durante il workshop «Beni culturali e Spazio», che ha avuto sede nel Collegio Romano il 15 settembre, è stato dedicato un focus al progetto pilota su Villa Adriana «Videor», poi presentato lo scorso 28 gennaio nel Palazzo della Carità a Tivoli. Videor è «un servizio web-based per il monitoraggio del patrimonio culturale da dati di osservazione della Terra», come recita il sottotitolo, sviluppato dalla società Nais (Nextant Applications & Innovative Solutions) in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e la Superelectric srl, e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Si tratta di un sistema che incrocia ed elabora dati derivanti dal telerilevamento satellitare e dal rilevamento aereo con dati provenienti da sensori in situ, in modo da individuare per tempo le aree di maggior criticità e poter intervenire in maniera «preventiva», meno onerosa, anziché «riabilitativa». Inoltre la disponibilità di lunghe serie di immagini satellitari consente di affiancare al monitoraggio anche analisi retrospettive (grazie ai satelliti Landsat si risale fino al 1984).
Videor avrà una durata di due anni e fornirà dati sia sulla pressione antropica, con particolare riferimento alla «buffer zone» di Villa Adriana, sia sulla stabilità strutturale del sito grazie ai nuovi dati di Sentinel-1 (nell’ambito di Copernicus, programma europeo di osservazione satellitare della Terra) e dei quattro satelliti italiani Cosmo-SkyMed.
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