Canaletto incipriato

Bozena Anna Kowalczyk |  | Aix-en-Provence

La scelta di Canaletto per la mostra inaugurale del settecentesco Hôtel de Caumont a Aix-en-Provence, progettato da Robert de Cotte (1656-1735), «architetto del re», sigilla il successo dell’artista veneziano anche in Francia, Paese che l’aveva «snobbato» ai suoi tempi («Les Anglais ont si bien gâté cet ouvrier…», spiega nel 1736 il presidente De Brosses). Per il curatore è stata una sfida, data la sequenza di mostre recenti dedicate all’artista, anche se per lo più limitate alle vedute di Venezia (le ultime due allestite proprio a Parigi nel 2012-13) e un invito a rinnovare e ampliare la ricerca. La mostra «Canaletto. Roma, Londra, Venezia. Il trionfo della luce» (a cura, come il catalogo, di BAK-Bruxelles, Fonds Mercator) in corso fino al 13 settembre, abbraccia l’intero percorso dell’artista, per seguire la sua costante ricerca, sulla luce in primis, la prospettiva, il colore, la percezione, dagli inizi
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