Uno scorcio del nuovo Deposito dei gessi storici di Brera

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Uno scorcio del nuovo Deposito dei gessi storici di Brera

Brera inaugura i nuovi depositi per i gessi e il patrimonio storico. E forse non cambia caserma

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Milano. Nel congedarsi dalla carica di presidente dell’Accademia di Brera, il 17 novembre scorso, Marco Galateri di Genola ha presentato, e tentato di inaugurare, con il direttore Franco Marrocco e la neopresidente Livia Pomodoro, il deposito dei gessi storici, l’ampliamento e ammodernamento della Biblioteca storica (nata con l’Accademia nel 1776 e presto arricchita da importanti lasciti, come i fondi Ala Ponzone, Francesco Hayez, Giovanni Morelli, Camillo Boito) e il nuovo deposito del Patrimonio artistico dell’Accademia di Brera.

Si tratta di alcuni degli importanti risultati conseguiti da Marco Galateri durante il suo mandato, ma una sparuta e rumorosa minoranza di studenti, sdraiandosi a terra, ha cercato di impedire la visita ai nuovi locali (poi raggiunti dai presenti, ma non dalla presidente, per altre vie), contestando la sottrazione all’Accademia di tre aule, per dare spazio alla caffetteria e ad altri servizi della Pinacoteca. E la presidente appena insediata ha assicurato loro che «nessuno studente uscirà dal palazzo storico di Brera».
Il trasferimento nella caserma XXIV Maggio, che pareva ormai quasi certo, non sembra esserlo più: la convenzione tra i ministeri interessati, del resto, non è ancora stata firmata e si sta studiando, nel caso si firmasse, di destinare quegli spazi agli allievi della sede di viale Marche.

Sono 43 i gessi storici restaurati e spostati, con l’approvazione del Mibact, nel nuovo deposito allestito nei sotterranei, liberando così alcune aule e i corridoi, dove erano anche soggetti a danni. I nuovi ambienti, risanati, ventilati, dotati di cancelli e di nuovi impianti elettrici e di sicurezza, garantiscono una conservazione ottimale di questi preziosi gessi, commissionati in gran parte tra il Sette e l’Ottocento dal primo segretario dell’Accademia, il pittore Giuseppe Bossi. Il deposito del Patrimonio artistico è stato a sua volta ampliato per ospitare le numerose opere (soprattutto da disegni e dipinti dell’Ottocento) di proprietà dell’Accademia, molte delle quali sono ora conservate in ambienti in cui la loro consultazione non è agevole.

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Ada Masoero, 21 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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