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Laura Lombardi
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Due milioni di euro in tre anni: questi i termini dell’accordo siglato tra Marco Bizzarri presidente di Gucci e il sindaco di Firenze Dario Nardella, in cambio della messa a disposizione, non senza polemiche, degli spazi museali della Galleria Palatina (non la Sala BiaFnca, sede di celebri défilé negli anni Cinquanta e oltre) per la sfilata della collezione Cruise che si terrà il 29 maggio.
Il denaro versato da Gucci permetterà il restauro dei Giardini di Boboli (il primo dal 1940) sotto la direzione di Eike Schmidt e della botanica Bianca Maria Landi.
Oltre alla sculture e alle architetture, i Giardini vantano piante centenarie e specie rarissime di frutta che ritroviamo solo nelle nature morte del Seicento. Schmidt ha sottolineato come la «Primavera di Boboli», nome del progetto, permetta di voltare pagina dopo oltre trent’anni di progressivi tagli di fondi e di personale.
L’intervento seguirà una «una strategia pluriennale, in armonia con i tempi non istantanei dell’ecosistema» e riguarderà anche tutte le aree non accessibili da anni (dei trentantré ettari solo venti sono attualmente aperti al pubblico), senza mai chiudere il giardino ai visitatori, anzi aprendo via via le parti restaurate.
Nel Viottolone dei Cipressi, uno degli assi storici del giardino, saranno sostituite alcune piante che il monitoraggio ha rivelato instabili e saranno ricostituite porzioni mancanti dei filari che accompagnano la visione prospettica del giardino verso la vasca dell’Isola.
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