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Bisogna digitare per essere digitali

Federico Florian

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Fino a pochi decenni fa, il termine «archivio» evocava l’immagine di un luogo compresso e polveroso, ricolmo di carte e documenti ingialliti. Oggi, la medesima parola richiama visioni di leggerezza, ordine e limpidezza: nuvole digitali (iCloud) e «cassette» di dati accessibili online (Dropbox) hanno reso l’archiviazione una pratica eterea e incorporea. Il Kunstpalais di Erlangen in Germania ha dedicato al tema della memoria digitale una mostra collettiva (visitabile fino al 15 novembre), eloquentemente intitolata «Save the Data!».

Tra i progetti esposti spicca quello dell’artista berlinese Florian Meisenberg che per la mostra ha appositamente creato una cartella Dropbox contenente diversi materiali visuali, caricati a piacimento da amici e dai visitatori dell’esposizione (tra le immagini ci sono scansioni di pagine di fumetti, screenshot di video YouTube, fotografie di occhiali 3D ecc.). Tale estensione digitale dell’esposizione, tuttavia, non risulta facilmente accessibile al pubblico del Kunstpalais: non vi sono iPad o computer nello spazio espositivo; l’unico modo per accedervi è dai propri smartphone (o dal pc di casa), ricopiando manualmente il link Dropbox sulla barra degli indirizzi di Google. Il link (https://www.dropbox.com/request/f9bLo6mbcjbtiBzfl4P4) è presente materialmente nello spazio: un ingombrante calco scultoreo dell’indirizzo web lungo 5 metri, e composto da una complicata successione di lettere, numeri e segni d’interpunzione, aleggia sopra le teste dei visitatori, in un ambiente pseudocelestiale (della carta da parati con immagini di nuvole ricopre le pareti della stanza, a mo’ di desktop). Nessuna possibilità di eseguire un «copia e incolla»: l’operazione di trascrizione si fa complessa e richiede vari tentativi. «Cerco di esplorare il territorio in cui virtuale e reale si fondono, in cui digitale e analogico si incontrano», commenta Meisenberg. L’atto analogico della digitazione ci consente, pertanto, di accedere a un universo digitale. Promemoria sull’origine materiale di ogni realtà virtuale. 

Federico Florian, 07 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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