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Un momento della sessione di arti decorative della dispersione Rockefeller. Foto courtesy Christie's

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Un momento della sessione di arti decorative della dispersione Rockefeller. Foto courtesy Christie's

Asta Rockefeller, un altro sold out

I lotti dispersi ieri in due tornate hanno tutti trovato un compratore. Il totale ora è a quota 828 milioni. Stasera la sessione conclusiva

Vittorio Bertello

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New York. Le due vendite della dispersione Rockefeller tenutesi ieri nelle sale di Christie’s (una di arte dell’Ottocento e moderna, di 89 lotti, e una di arredi e oggetti europei, di 282) hanno visto ancora una volta il 100% dei lotti venduti, con incassi, rispettivamente, di 43.041.250 e di 7.974.500 dollari. Il totale (parziale) della collezione è salito così a 828 milioni di dollari.

Il prezzo più alto della prima sessione («Fine Art») sono stati i 3,97 milioni di dollari, diritti compresi, pagati per «Oval sculpture», una scultura in marmo bianco del 1964 di Henry Moore (esemplare unico), che era stimata 300-500mila dollari.
Un’altra moltiplicazione di stime ha avuto «La barque aux deux femmes blanches», olio su tela di Odilon Redon, opera assente dal mercato da più di sessant’anni: da una valutazione di 500-700mila dollari il lotto è salito fino a un’aggiudicazione finale di 3,13 milioni. È stato pagato invece 3 milioni di dollari un ritratto di Félix Pissarro ad opera del padre Camille, che partiva da una quotazione di 900mila-1,2 milioni.

Erano in asta anche alcuni artisti italiani: di Massimo Campigli «Scalinata di Trinità dei Monti», datata 1954, è rimasta sotto le sue stime di 300-500mila dollari, passando di mano a 250mila; «Labirinto», opera di Afro del 1950-51, dai 40-60mila euro della quotazione ha toccato i 100mila e, infine, «Green Rosetta», di Enrico Donati del 1954, è stata venduta a 20mila dollari (stime 8-12mila).

Nell’asta dedicata agli arredi e agli oggetti di decorazione sei poltrone Giorgio III in legno di tasso e olmo datate alla metà del Settecento, acquistate nel 1955 dall’antiquario londinese Mallett e partite da una quotazione di 50-80mila dollari, sono salite fino a 336.500; 300mila dollari sono state pagate una coppia di pesciere in porcellana realizzate nel 1755 dalla manifattura di Chelsea, quotate 80-120mila, e lo stesso prezzo, a 10 volte la stima massima, ha toccato un servizio da pranzo (incompleto) in porcellana fabbricato tra il 1770 e il 1810 dalla manifattura di Worcester.

Il panorama delle vendite Rockefeller si completa oggi con la seconda parte della tornata («Travel and Americana») dedicata agli oggetti acquistati dai membri della dinastia in occasione dei loro numerosissimi viaggi e a oggetti e manufatti della tradizione americana e con la chiusura della sessione online, che era partita il primo maggio.

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Vittorio Bertello, 11 maggio 2018 | © Riproduzione riservata

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