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Arteterapia per i 375 anni di Montreal

È considerato uno dei musei più importanti del Canada con le sue 41mila opere, da Mantegna, Brueghel, Tintoretto ai maestri moderni, ma certamente i nuovi spazi appena inaugurati rendono unico il Musée des Beaux-Arts. Per festeggiare i 375 anni della nascita della città, l’immenso Michal and Renata Hornstein Pavilion for Peace (progetto di Atelier Tag e Jodoin Lamarre Pratte Architectes) accoglie non solo la collezione dei mecenati ma anche due piani dedicati all’«arteterapia» per scuole, università, visitatori e tutte le strutture civili che ne faranno richiesta. Grazie ai finanziamenti e alla visione culturale di un mecenate, Michel de la Chenelière, il museo del Quebec possiede il più vasto complesso dedicato all’educazione tra tutti i musei del Nord America. Tutti sono invitati, attraverso l’arteterapia e gli esperti che li seguono nei laboratori internazionali (partecipano 400 associazioni, università ed enti scientifici), alla scelta dei materiali più adatti. Può essere la musica di Debussy, Astor Piazzolla, Nino Rota e Wagner o le stanze della pittura libera con pennelli, tele, argilla per creare immagini da discutere o cancellare.

L’Art-thérapie è parte della psicoterapia e può essere molto utile, dicono gli esperti, per stati d’ansia, depressione, dolori cronici, dipendenza da alcool e droghe, difficoltà relazionali, stress ecc. Notevole il numero di persone, ipovedenti, ipoudenti, ciechi, sordi ma anche malati di Parkinson, Alzheimer o affetti da malattie che riducono le capacità cognitive che si sono già prenotate. Boom di richieste e prenotazioni al Museo da parte di bambini e giovanissimi rigorosamente non accompagnati dai genitori. Che comunque hanno a disposizione piscine, un grande auditorium per concerti e ricche biblioteche multilingui.

Tina Lepri, 03 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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