Image

Ingresso ad ArtVerona

Image

Ingresso ad ArtVerona

Art Verona: si tirano le somme

La fiera ha avuto un discreto successo quanto a proposte, pubblico e vendite, soprattutto nella fascia più abbordabile, ma forse qualche evento in più in città...

Camilla Bertoni

Leggi i suoi articoli

Che l’affluenza ad ArtVerona (dal 14 al 16 ottobre) sia stata inferiore alle aspettative, ha comunque registrato un aumento del 13% rispetto al 2021, questo lo hanno rilevato più o meno tutti i galleristi (un centinaio nella «Main section», una quarantina nelle varie sezioni speciali).

Giovanni Bonelli, vicepresidente di Angamc, ha spiegato che «nel difficile momento economico e politico internazionale, alcuni sono stati soddisfatti altri meno. La fiera si è comunque messa in moto per creare contatti stimolanti che si svilupperanno anche in seguito ai tre giorni della manifestazione». Proprio nel suo stand Bonelli ha rilevato un buon interesse rispetto alle opere di Chiara Calore, Giorgio Brina Novara e Francesco Lauretta.

Regna una certa soddisfazione altalenante tra gli espositori in relazione agli affari conclusi. Commenti entusiastici giungono da Francesco Pandian di Artericambi che ha definito questa la migliore edizione a cui ha preso parte, con grande interesse da parte dei collezionisti intorno all’opera degli artisti del suo stand, come la veronese Donata Lazzarini, che ha incassato (insieme ad altre tre opere) il premio di acquisizione del fondo della fiera «A disposizione» (undici in tutto i premi previsti nell’ambito della manifestazione) ma anche Mariano Sardòn, Delfina Marcello e Fabrizio Gazzarri.
IMG20221019134346524_130_130.jpeg
Condivide il giudizio positivo anche Paolo Maria Deanesi di Trento che ha registrato «un clima sorprendentemente positivo, con vendite già discrete, trattative in corso e molto interesse su tutte le proposte presentate: Macauda Grezzani, Mario Dall’O, con quotazioni che vanno da 1200 a 7000 euro, Michele Parisi e il rumeno Vladuta (2800-8000 euro) che avranno un progetto espositivo insieme a dicembre in galleria. Grande interesse verso il lavoro di Hernàndez e il suo “olaismo” con quotazioni tra 20 e 36mila euro».

Giorgia Boccanera, titolare dell’omonima galleria di Trento, da sempre fedele a questa manifestazione, ha ottenuto un buon riscontro per i suoi artisti, con vendite nella fascia tra i 3mila e i 5mila euro («Avram, reduce da una mostra apprezzatissima a Londra e con imminente presenza a Miami Untitled, Fontanari e Carrara entrambi presenti a Palazzo Reale come finalisti del Premio Cairo, Seppi presente alla Gnam fino a fine mese, Veronica de Giovanelli, con opere della sua ultima residenza Nkd promossa dal Ministero della Cultura norvegese, Gabriele Grones, selezionato per la residenza d’artista Residency Unlimited a Brooklyn, New York»).
IMG20221019134144424_130_130.jpeg
«Abbastanza bene» è il voto di Camilla Nacci di Cellar Contemporary e Studio Raffaelli di Trento: «le vendite sono state principalmente nella fascia tra i mille e i 5mila euro, difficile concludere per cifre superiori: è andato molto bene Bruno Fantelli, finalista Premio Cairo, spiega, mentre per lo Studio Raffaelli sono andati bene gli americani anni ’80».

Molto più deludente è il bilancio per due storiche gallerie italiane: Peola Simondi di Torino, nel cui stand Laura Pugno si è aggiudicata il «Sustainable Art Prize», istituito attraverso l’accordo tra l’Ufficio Sostenibilità dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e la fiera, e Marcorossi Artecontemporanea, che ha sedi a Verona, Milano, Pietrasanta e Torino e che portava in fiera uno stand monografico dedicato a Mirco Marchelli.

Per entrambe le realtà ha pesato negativamente lo scarso coinvolgimento della città con «mancanza di eventi culturali attrattivi», secondo Peola.
Peola e Rossi lamentano in conclusione «scarse vendite e in fascia molto bassa».

Massimo Biava, della galleria Cardelli Fontana, presente in entrambi i padiglioni di ArtVerona sia con il moderno che con il contemporaneo (dove l’opera di Luca Lupi «Dittico #2 | 42°42’29’’N 10°59’11’’E | 23 giugno 2019 - 08 ottobre 2019» è risultata vincitrice del premio «A Disposizione», acquisizione da parte della fiera), assegna un «benino» all’andamento della kermesse: «Non c’è stato molto pubblico e qualche difficoltà con i biglietti all’ingresso. In ogni caso abbiamo venduto in entrambi gli stand con fasce di prezzo tra i 2 e i 10mila euro a collezionisti nostri, ma anche nuovi, che in generale hanno riportato impressioni positive sulla qualità della fiera, con proposte di qualità è più coraggiose rispetto alla scorsa edizione. Le sezioni sul contemporaneo sono sempre molto interessanti».

La fiera ha assegnato il «Premio Display», che vale un’agevolazione economica sull’iscrizione ad ArtVerona 2023, allo Studio Gariboldi (Milano) per la capacità di presentare progetti di forza e sensibilità anche attraverso opere di piccolo formato, alla Galleria Studio G7 (Bologna), per la capacità di usare lo spazio dello stand in maniera completa, articolando esterno ed interno che si costituiscono come una vera unità senza sacrificare il numero degli artisti, e a Bianchi Zardin Contemporary Art (Milano), nella sezione «Curated by» che ha lavorato con Domenico De Chirico.

Lo storico premio «Icona», con la scelta delle opere che saranno l’immagine della prossima edizione di ArtVerona, è andato ex aequo a Mattia Barbieri, rappresentato da Rizzuto Gallery (Palermo) e ad Angela Glajcar, rappresentata da Antonella Cattani Contemporary Art (Bolzano) che chiosa: «Questa edizione di ArtVerona ha confermato l’attenzione e l’interesse dei visitatori per il contemporaneo, rappresentato da quegli artisti come Angela Glajcar che si distinguono per gli esiti di una ricerca approfondita e personale».
IMG20221019134708336_130_130.jpeg
Per la prima edizione del premio «ArteMuseo» a cura di Elena Forin, quattro istituzioni italiane e il Mac di Lissone ospiteranno un progetto espositivo degli artisti vincitori: Ca’ Pesaro di Venezia organizzerà la personale di Thomas Berra (UNA galleria, Piacenza), la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona quella di Sarah Ciraci (Galleria Ipercubo, Milano), Palazzo Collicola di Spoleto quella di Eduard Habicher (Galleria Studio G7, Bologna).

«Questa edizione di ArtVerona, ha commentato Stefano Raimondi, riconfermato alla direzione artistica anche per il prossimo biennio, ha potuto contare sulla partecipazione di un pubblico qualificato e attento come da DNA della manifestazione. Gallerie, collezionisti, curatori e direttori di istituzioni italiane e internazionali, artisti, giornalisti e i principali operatori che compongono il sistema artistico hanno trovato una manifestazione di qualità e una piattaforma aperta di scambio e confronto. Molto apprezzate sono state le proposte delle gallerie, le nuove sezioni, i progetti come Habitat o il Red Carpet di Stefano Arienti. ArtVerona è stata anche l’occasione per scoprire la rinnovata e ampia proposta culturale che la città di Verona ha messo in campo in una prospettiva di sempre maggior coinvolgimento e integrazione con il territorio”.

Una delle due opere vincitrici del premio Icona 2022 di Angela Glajcar da Antonella Cattani Contemporary Art

«Down to the fjord» (2021) di Veronica De Giovanelli. Courtesy Boccanera Gallery Trento/Milano

«La montagna rosa e Morel» (2017) di Donata Lazzarini. Courtesy Galleria Artericambi

Camilla Bertoni, 19 ottobre 2022 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Nasce dalla donazione di 17 opere la retrospettiva a Ca’ Pesaro su «l’uomo che cambiò il corso della pubblicità italiana del dopoguerra» 

Il restauro delle pietre che rivestono la piazza veneziana ha portato alla luce muri, livelli pavimentali e una sepoltura con resti umani, riconducibili a uno degli edifici di culto più antichi della città, la Chiesa altomedievale di San Geminiano che nei secoli successivi fu spostata e poi abbattuta per completare l’ala napoleonica

Una campagna fotografica, quattro volumi, una mostra, un allestimento permanente: nel Museo Gypsotheca di Possagno trentadue scatti in bianco e nero di grande formato  del fotografo campano interpretano i gessi del grande scultore neoclassico

Nel veneziano Palazzo Franchetti una trentina di opere di varie epoche selezionate dalla curatrice Carolina Pasti con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sul cancro al seno a un pubblico più ampio

Art Verona: si tirano le somme | Camilla Bertoni

Art Verona: si tirano le somme | Camilla Bertoni