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Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliElena Mazzi (1984), reduce dalla XVI Quadriennale di Roma, fino al 17 marzo espone da Ex Elettrofonica in una personale intitolata «Notes on Complexity» che indaga il concetto di frattura lavorando sul mutevole paesaggio dell’Etna, metafora dell’ambiente del vissuto dell’uomo: «Ho messo in relazione immagini preesistenti, acquisite mediante un sistema per la creazione e gestione delle informazioni geografiche, con immagini in movimento, al fine di catturare e comparare il cambiamento dell’ambiente etneo, spiega l’autrice.
L’approccio al mio lavoro include una sorta di analisi antropologica». Questo lavoro è parte del progetto «A Fragmented World», ispirato a uno studio del fisico Bruno Giorgini (nel passato legato al gruppo politico Lotta Continua). Sono mostrate sei fotoincisioni, che lasciano intravvedere particolari del terreno e campiture dei materiali nei diversi strati geologici. Un sottile senso di straniamento delle immagini nasce dalle imprimiture delle matrici con un colore ottenuto dalla polvere lavica. Un video riprende un giovane che fa quotidianamente jogging sulla lava friabile. La Mazzi, che vive a Venezia, è stata assistente e performer per Joan Jonas.
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