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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliProsegue fino al 14 settembre, a Palazzo Pretorio, la mostra «Il corpo e l’anima. I luoghi e le opere della cura ospedaliera in Toscana dal XIV al XIX secolo» che propone un excursus in sette luoghi della sanità toscana: gli ospedali fiorentini di Santa Maria Nuova, San Giovanni di Dio e degli Innocenti, il Santa Maria della Scala di Siena, il Misericordia e Dolce di Prato, il Santa Chiara di Pisa e il Ceppo di Pistoia, illustrandone la storia e le funzioni (dall’accoglienza del povero e del pellegrino all’assistenza del malato e dell’infanzia abbandonata alla redenzione spirituale, considerata passaggio ineluttabile nel recupero della salute fisica) attraverso oltre cinquanta opere. In mostra, curata da Esther Diana e Francesca Vannozzi, figurano anche il dittico «Madonna in trono con il Bambino» e «Crocifissione» (1348-49) di Giotto di Maestro Stefano detto il Giottino, il «Crocifisso» (1520 ca) di Francesco da Sangallo, la «Madonna con il Bambino» (1551) di Zanobi Poggini, la «Madonna con Figlio tra i santi Barnaba e Silvestro» (1577) di Lodovico Buti e la «Sacra Famiglia con san Giovannino» (1585-90) di Giovan Maria Butteri. Con la versione pratese della mostra (più ampia di quella precedente a Siena) torna visibile l’antica Spezieria Officinale proveniente dallo Spedale «Misericordia e Dolce» con il suo corredo di una novantina di vasi di maiolica, eseguiti tra il 1760 e il 1810 dalla manifattura Ginori di Doccia di Sesto Fiorentino.
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