Angeli preziosi
L’Amalassunta, mitico personaggio che ricorre nell’universo sospeso tra astrazione e figurazione di Osvaldo Licini, compare su fondo rosso in una versione intitolata «Superba»: proposta per l’ultima volta alla Biennale di Venezia del 1986, l’opera torna in pubblico nella monografica allestita nella Casa Museo dell’artista a Monte Vidon Corrado, centro studi «che non ha riportato danni dal terremoto perché aperta nel 2013 dopo un restauro secondo criteri antisismici», sottolinea la presidente Daniela Simoni. È lei la curatrice di «Nello studio di Osvaldo. Licini dal lapis alla tela (1926-56)», aperta nella cantina della casa museo dall’8 luglio al 5 novembre: «È una mostra con otto dipinti e otto disegni raramente esposti, spiega, ma contiene tutto il percorso del maestro a cominciare da un ritratto di Nella fino all’astrazione. Per essere più precisi, non ci sono opere astratte
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