Redazione GDA
Leggi i suoi articoliDai nostri inviati speciali, i lettori
Giuseppe Landro
Nel piccolo centro calabrese spicca per bellezza e armonia architettonica la chiesa della Madonna di Portosalvo protettrice dei marinai. Eretta nel XVIII secolo in pietra bianca locale, che esalta la sua simmetria, conserva molte pregevoli immagini sacre provenienti secondo la leggenda dall’Oriente. Nel corso dei secoli è stata più volte saccheggiata e rimaneggiata perdendo gran parte della sua integrità originale: la stessa area circostante è stata oggetto di una pesante speculazione edilizia. Ora l’ennesimo oltraggio: un progetto del Comune prevede al suo interno l’installazione di un organo a canne «contemporaneo» sostenuto da una struttura in pilastri di cemento armato e laterizi deturpante. È assolutamente inaccettabile e meschino questo mancato rispetto, questo accanimento contro la bellezza originaria.
Articoli precedenti
Al MoMA la retrospettiva della pioniera della performance che si vorrebbe rivedere più volte
Documenti dell’Archivio di Stato di Ancona li rappresentano nel contesto storico del regime fascista
La seconda puntata di una corrispondenza sui motivi che ci spingono a visitare i luoghi dell’arte
Le due importanti città-stato etrusche sono gemellate idealmente da ieri