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Anche noi avremo un Grand Palais

Anche noi avremo un Grand Palais  

Francesca Romana Morelli

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Da settembre 2016, Ales, società in house del Ministero dei Beni culturali, è passata alla guida delle Scuderie del Quirinale. Mario de Simoni, presidente e amministratore delegato di Ales, che dal 2003 vi ha ricoperto incarichi diversi, ci aggiorna sulle linee di gestione delle Scuderie, che nell’organizzazione delle mostre hanno sempre dovuto fare i conti con i prestiti di opere dall’estero, non avendo una propria collezione: «Il ministro Franceschini sta riorganizzando il patrimonio museale in una struttura simile a quella della Réunion des musées nationaux francese, e riserva alle Scuderie una posizione di “player” internazionale, anche perché potrà attingere alle collezioni pubbliche italiane. Insomma le Scuderie come un Grand Palais italiano, in grado di raccontare la grande arte italiana e le sue connessioni con il mondo, e di restituire a Roma la mission di costruire progetti culturali di qualità. Abbiamo già stretto collaborazioni con il Musée Picasso e il Centre Pompidou di Parigi, il Museum of Fine Arts di Houston, il Guggenheim di New York».

Un esempio è una mostra in preparazione, curata dal direttore del Musée Picasso di Parigi, Laurent Le Bon, e dedicata al rapporto dell’artista spagnolo con il Mediterraneo e l’antico nel soggiorno a Roma nel 1917. Riguardo a come saranno finanziate le Scuderie, De Simoni precisa: «Le spese ordinarie di funzionamento della struttura, circa due milioni e mezzo l’anno, vengono dal Ministero, mentre per l’attività espositiva si tenterà un autofinanziamento virtuoso, per cui ogni mostra dovrebbe finanziare la successiva».
 

Francesca Romana Morelli, 09 aprile 2017 | © Riproduzione riservata

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