«Party on the CAPS» di Meriem Bennani. Cortesia dell’artista

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«Party on the CAPS» di Meriem Bennani. Cortesia dell’artista

Alle Ogr il suono di schermi che implodono

Tra gli artisti presenti Korakrit Arunanondchai, Alex Gvojic, Kahlil Joseph e Neïl Beloufa

Dal 21 giugno al 30 settembre la Biennale de l’Image en mouvement lascia la storica sede di Ginevra per trasferirsi momentaneamente alle Ogr di Torino. «The Sound of Screens Imploding» (Il suono di schermi che implodono) è il titolo dell’edizione 2018-19, svoltasi presso il Centre d’Art Contemporain di Ginevra tra novembre 2018 e febbraio 2019 e ora riproposta sotto una nuova veste a Torino.

Secondo i curatori Andrea Bellini (direttore del museo di Ginevra) e Andrea Lissoni (senior curator per il video alla Tate Modern di Londra), la superficie dello schermo, icona dell’epoca digitale, comincia a rivelare le sue prime crepe. In un mondo sempre più compresso dalla proliferazione di pixel, le immagini abbandonano il limitato perimetro degli schermi dei computer e degli smartphone per occupare l’ambiente circostante.

La versione torinese della biennale riadatta allora allo spazio ex industriale delle Officine Grandi Riparazioni le installazioni presentate a Ginevra e commissionate dal Centre d’Art Contemporain di Ginevra, qui riallestite all’interno di una struttura di sedute modulari dorate concepita dall’artista greco Andreas Angelidakis.

Fra i progetti in mostra quello di Lawrence Abu Hamdan, che riflette sulla sempre più frequente edificazione di muri e difese di confine in tutto il mondo. Korakrit Arunanondchai & Alex Gvojic, propongono invece una serie di conversazioni video tra l’artista e un carattere di finzione, a metà tra drone e spiritello. Non mancano lavori di Tamara Henderson, Kahlil Joseph e Neïl Beloufa.

«Party on the CAPS» di Meriem Bennani. Cortesia dell’artista

Federico Florian, 20 giugno 2019 | © Riproduzione riservata

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Alle Ogr il suono di schermi che implodono | Federico Florian

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