Alla Berlinische Galerie, Sybille Bergemann

La mostra presenta quattro decenni d’appassionato lavoro, tra articoli di moda, celebri ritratti di sconosciuti e personalità, reportage letterari e cronache cittadine con un focus inedito sui suoi primi lavori finora mai mostrati al pubblico

«Das Denkmal» (1986) di Sibylle Bergemann © Estate Sibylle Bergemann Courtesy Loock Galerie, Berlin. Berlinische Galerie / Museum für Moderne Kunst, 2022.
Francesca Petretto |  | Berlino

Berlinese doc e testimone diretta dei peggiori eventi del ’900 di cui la sua città fu al contempo artefice e vittima, Sibylle Bergemann (1941-2010) è sicuramente una dei più famosi e importanti fotografi tedeschi di tutti i tempi. Approdata quasi per caso alla rivista «Das Magazine», si formò come fotografa con Arno Fischer che avrebbe di lì a poco anche sposato. Dal 1967 iniziò a lavorare come freelance, divenne membro del gruppo «Direkt» e collaborò con altre importanti riviste come il settimanale «Sonntag» e il giornale di moda «Sibylle» e per gli editori Der Morgen e Greifenverlag.

Fece così velocemente carriera e già nel ’74 potè allestire la sua prima personale alla «Casa dei giovani talenti» di Berlino, un’importante istituzione della città socialista. Fondatrice dell’Agenzia Fotografica Ostkreuz (1990) Bergemann seguì con grande attenzione fino alla fine dei suoi giorni tutte le fasi storiche e l’evolversi del gusto, della moda e dello stile di vita della Capitale.

Berlinische Galerie le dedica dal 24 giugno al 10 ottobre la mostra «Sibylle Bergemann. Città e campagna e cani. Fotografie 1966-2010» ricca di quattro decenni d’appassionato lavoro, tra articoli di moda, celebri ritratti di sconosciuti e personalità, reportage letterari e cronache cittadine con un focus inedito sui suoi primi lavori finora mai mostrati al pubblico.

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