Accoppiamenti giudiziosi

Dal 27 maggio la Classic Week di Van Ham tra Furini, Novelli e i contemporanei di SØR Rusche

«San Giovanni Battista con l'agnello», di Pietro Novelli
Elena Correggia |

La settimana delle aste primaverili della casa d'aste tedesca Van Ham di Colonia, ovvero la «Classic week», si apre il 27 maggio con le arti decorative e l'arte asiatica, per proseguire poi il 28 con gioielli, orologi e arte antica. Quest'ultima vendita si caratterizza per una ricca selezione di dipinti europei del Cinque e Seicento e per la presenza di opere provenienti da due importanti collezioni europee. Particolarmente illustre l'origine di una fastosa natura morta dipinta da Adriaen von Utrecht (1595-1652) e dalla sua bottega, appartenuta al ramo secondario della casa reale di Sassonia. L'opera, di grandi dimensioni, colpisce per l'accuratezza della descrizione naturalistica e per la pennellata luminosa (stima 60-80mila euro).

Fra gli italiani della prima metà del XVII secolo si distingue il fiorentino Francesco Furini, celebre soprattutto per i preziosi nudi femminili, qui presente con una coppia di fanciulle con strumenti musicali (15-20mila), di formato ottagonale. Si tratta di un inedito che aggiunge nuova conoscenza al corpus di opere dell'autore. Il realismo espressivo e l'accentuato contrasto chiaroscurale rendono evidente l'influenza caravaggesca nel dipinto che ritrae santa Caterina d'Alessandria, eseguito da un pittore attivo a Roma nei primi decenni del Seicento (25-35mila).

A Michelangelo Merisi guardò anche Pietro Novelli nel dipingere «San Giovanni Battista con l'agnello» (60-80mila). L'ispirazione dell'opera giovanile del pittore di Monreale si richiama anche alle tele siciliane di Anton van Dyck. La valutazione più alta appartiene invece a un paesaggio di ampio formato del pittore ottocentesco inglese James Webb, una «Veduta di Colonia con la Cattedrale», di spiccata impronta romantica (100-150mila).

Sempre il 28 maggio si terrà uno degli incanti tematici già avviati con successo nel 2019 dedicati alla collezione SØR Rusche, dal nome dell'omonima azienda tedesca di abbigliamento maschile. L'incanto «Old masters meet contemporaries» metterà a confronto 41 opere di arte antica, fiamminga in particolare, con altrettante espressioni della contemporaneità.

Un dialogo affascinante che pone per esempio in relazione una «Natura morta» seicentesca di Cornelis Lelienbergh (6-8mila) con quella di Jan Dörre (1.200-1.500), un mare in tempesta di Simon Jacobsz de Vlieger (12-16mila) con un altrettanto drammatico naufragio della giapponese Leiko Ikemura (3-4mila) e uno scorcio dai toni sabbiosi di Jan Asseljin (25-30mila) animato da un cavaliere e dal suo cavallo all'abbeveratoio con un enigmatico ritratto di dama, opera di Nicola Samorì, «Destino dell'occhio» (5-8mila).

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Elena Correggia