Image

Una veduta degli stand in Park Avenue Armory presso Tefaf New York

Image

Una veduta degli stand in Park Avenue Armory presso Tefaf New York

A Tefaf NY riflettori sulle artiste

Secondo i galleristi un numero sempre maggiore di collezionisti è interessato a una diversità di genere tra gli autori

Image

Paolo Fiz

Critico d'arte moderna Leggi i suoi articoli

La fiera di quest’anno presenta 91 gallerie sotto gli archi in ferro battuto e le sale storiche del Park Avenue Armory e, nonostante l’intensa stagione artistica primaverile a New York, il numero di persone presenti all’anteprima su invito di giovedì 11 maggio indicava che Tefaf è un appuntamento imperdibile per molti addetti ai lavori del mondo dell’arte. Tra le celebrità che hanno visitato gli stand durante l’anteprima c’era anche l’anchorman e collezionista Anderson Cooper. A differenza di Tefaf Maastricht, l’edizione originale olandese della fiera che si concentra su antichi maestri e antichità, i mercanti di Tefaf New York tendono a porre l’accento sull’arte moderna e contemporanea e sul design.

Sebbene il nervosismo economico abbia reso i collezionisti più ricchi maggiormente selettivi nei propri acquisti, il presidente del comitato esecutivo di Tefaf, Hidde Van Seggelen, afferma che la fiera newyorkese mostra una particolare resilienza. «Sarebbe sbagliato negare le asperità dovute ai disordini che ci sono nel mondo, ma si vedono ancora reali aumenti di valore di opere di alto livello», afferma Van Seggelen. Secondo l’ultimo rapporto sul mercato dell’arte di Art Basel e Ubs, pubblicato il mese scorso, i mercanti con i fatturati annuali più elevati (oltre 10 milioni di dollari) sono stati quelli che hanno registrato il maggiore aumento dei valori medi di vendita lo scorso anno, pari al 19%.

Secondo Van Seggelen vi erano più opere di donne artiste in questa edizione di Tefaf rispetto agli anni precedenti. I mercanti hanno dichiarato che un maggior numero di collezionisti quest’anno si è mostrato interessato all’acquisto di opere di artiste donne, e uno di loro ha osservato che ciò potrebbe essere in parte dovuto al fatto che i curatori dei musei si concentrano maggiormente su autrici a lungo trascurate, stimolandone il mercato.

Emmanuel Di Donna, gallerista newyorkese specializzato nel Surrealismo, ha riscontrato un rinnovato interesse per opere di donne che hanno fatto parte del movimento, tra cui Leonora Carrington e Dorothea Tanning. Il suo stand a Tefaf presenta opere di Meret Oppenheim, che definisce come «la grande donna surrealista», ma aggiunge che questo appellativo non le sarebbe piaciuto. Il prezzo delle opere varia da 33mila a poco più di 1 milione di dollari.

La galleria londinese Hazlitt Holland-Hibbert ha uno stand personale dedicato a Bridget Riley, l’artista Op britannica che ha da poco compiuto 92 anni ma ancora molto prolifica: di recente ha completato un grande dipinto sul soffitto della British School di Roma. Le opere in vendita a Tefaf appartengono a una serie colorata a cui Riley ha lavorato negli anni 2000, con prezzi che vanno da 200mila a 2,8 milioni di dollari.

«Bridget non si è mai definita un’artista donna. Per quanto la riguarda, il genere non è una questione importante quando si tratta di creare opere d’arte», afferma James Holland-Hibbert, che con lei ha lavorato a stretto contatto per anni. «Tuttavia, credo sia importante che le donne artiste siano più esposte al mercato e collezionate di più».

La galleria Hyundai di Seul ha allestito uno stand per l’artista coreana Minjung Kim, il cui lavoro su carta Hanji (ricavata dai gelsi) è influenzato sia dall’arte tradizionale coreana sia dalle influenze europee che ha avuto quando studiava a Milano. Il prezzo delle sue opere nello stand varia da 44mila a 152mila dollari. Pauline Chiche, direttrice senior della galleria parigina, afferma che la scelta della gallerista di portare le opere di Shirley Jaffe a Tefaf non è dovuta al suo genere. Le opere su carta di Jaffe vanno dai 35mila ai 50mila dollari, mentre i dipinti costano tra i 250mila e i 300mila. «È vero che nel gruppo di artisti che presentiamo ci sono molte donne, ma non è un criterio», afferma Chiche, direttrice senior della galleria parigina Nathalie Obadia, aggiungendo che «molti collezionisti si stanno concentrando sulle donne espressioniste astratte, e lei ne fa parte, ma lavoriamo con lei già da parecchio tempo».

La Mayor Gallery di Londra ha presentato una personale dell’artista svizzera novecentesca Verena Lowensberg, contemporanea di autori zurighesi come Max Bill, Richard Paul Lohse e Camille Graeser. I suoi dipinti colorati e minimali sono offerti a 180mila dollari l’uno. John Austin, direttore della galleria, afferma che si è voluto dare risalto alla Lowensberg, morta nel 1986: «la sua carriera è stata sicuramente frenata dal fatto di essere una donna. Aveva due figli ed era divorziata, doveva guadagnarsi da vivere da sola», spiega Austin. «È stata una vera e propria battaglia. Ha continuato a dipingere per tutta la vita. Non si è mai lasciata scoraggiare».

Paolo Fiz, 16 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

A Tefaf NY riflettori sulle artiste | Paolo Fiz

A Tefaf NY riflettori sulle artiste | Paolo Fiz