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Analizzato il rapporto con la classicità del primo grande artista moderno italiano
- Guglielmo Gigliotti
- 08 ottobre 2019
- 00’minuti di lettura


«Ecce puer», di Medardo Rosso
A Palazzo Altemps Medardo Rosso
Analizzato il rapporto con la classicità del primo grande artista moderno italiano
- Guglielmo Gigliotti
- 08 ottobre 2019
- 00’minuti di lettura
Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliDal 9 ottobre al 2 febbraio, una mostra antologica di Medardo Rosso tra le opere d’arte antica del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, permetterà di scandagliare il rapporto con la classicità del primo grande artista moderno italiano. Negli anni in cui Medardo Rosso (1858-1928) ispirava l’avanguardia italiana, infatti, la sua attività artistica era prevalentemente dedita alla realizzazione di copie d’arte greca e romana.
Oltre alle 30 opere in gran parte in cera, ma anche in bronzo e gesso, realizzate dall’artista soprattutto a Parigi (dove visse dal 1889 al 1914), i curatori della mostra, Francesco Stocchi, senior curator del Boijmans Museum di Rotterdam, e Paola Zatti, conservatrice presso la Galleria d’arte moderna di Milano, hanno selezionato anche un ampio gruppo di copie dall’antico, realizzate da Rosso non nell’età della formazione (l’artista ribelle venne addirittura espulso per proteste dall’Accademia di Brera), ma negli anni terminali della sua attività, ovvero i primi del ‘900 (Rosso non realizzerà più sculture dal 1906 alla morte).
Anni in cui la riflessione di Medardo Rosso sulle possibilità dell’arte moderna si fanno così assolute, e le sue procedure di smaterializzazione della forma così definitive, da necessitare del puntello della classicità per trovare una solida base su cui operare. Era un copiare per capire. Come lo fu il fotografare: quando smise di scolpire e plasmare, Rosso iniziò a fotografare le sue sculture.
Un nutrito gruppo di scatti sarà esposto a Palazzo Altemps. Non sono documenti, ma strumenti di ulteriore riflessione dello scultore italiano su un’arte ispirata a quella filosofia che egli amava descrivere con le parole: «Non siamo che scherzi di luce». Le opere provengono dalla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, dalla Galleria d’arte moderna di Milano e dal Museo Medardo Rosso di Barzio, in provincia di Lecco. Nella foto, «Ecce puer» (1906), Milano, Galleria d’arte moderna.

«Ecce puer», di Medardo Rosso