A Londra Gyamfi incontra Eastman
Da Autograph il fotografo ghanese con le sue stampe cianotipiche «entra in dialogo» con il compositore afroamericano

C’è qualcosa di inspiegabilmente affascinante nel lavoro di Eric Gyamfi, fotografo ghanese classe 1990. Come se, nascosta tra le estremità della miriade di stampe cianotipiche di «Fixing Shadows - Julius and I», in visione presso Autograph fino al 2 settembre, un’intera storia fosse pronta a cogliere gli spettatori di sorpresa.
Alla sua prima esposizione personale nel Regno Unito, Gyamfi invita ad addentrarsi in migliaia di ritratti dalle sfumature blu. Qui il suo volto si confonde con quello del compositore afroamericano Julius Eastman (New York, 1940-Buffalo, 1990), dando vita a un collage che mette insieme due figure solo apparentemente slegate tra loro. Il colore della loro pelle, la devozione assoluta alla vocazione artistica e il loro essere apertamente omosessuali li rende più vicini di quanto si possa immaginare.
Con «Fixing Shadows - Julius and I», Gyamfi rinterpreta in chiave fotografica il processo creativo alla base delle composizioni di Eastman, le quali emergevano dalla ripetizione e dalla sovrapposizione di suoni, e da una successiva disintegrazione degli stessi. «Osservare la natura organica delle migliaia di permutazioni monocromatiche al centro della serie di Gyamfi prendere forma sulle pareti della nostra galleria è un’esperienza incredibile, racconta Bindi Vora, curatrice della mostra. Questa sinfonia di composizioni fotografiche racchiude nozioni di assenza, rinascita, narrazione e autobiografia».