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A Firenze il nuovo splendore degli Innocenti

Edificio simbolo del Rinascimento fiorentino, lo Spedale degli Innocenti è il Museo degli Innocenti dal giugno 2016. Oltre ai dieci tondi di ceramica invetriata di Andrea della Robbia, tornati a gennaio 2017 sulla facciata dopo il restauro, espone opere di Botticelli, Luca della Robbia, Ghirlandaio, Neri di Bicci, Piero di Cosimo ecc. Conserva storia e documenti dei sei secoli nei quali è stato rifugio dei bambini abbandonati nella «ruota» dell’istituto. Importanti l’archivio, la biblioteca e le attività didattiche per i bambini, invitati anche a lasciare messaggi su pannelli leggibili da tutti. Eccezionale la collezione, conservata in 140 cassettini, dei segni di riconoscimento (monete e oggetti spezzati a metà) lasciati per identificare nel tempo i neonati abbandonati.

Visitatori (da giugno a dicembre 2016): 50mila ca. 
Visita: 3 gennaio 2017


Voto medio 8,3


La sede: 10 Celebre il porticato di Filippo Brunelleschi (1445) sulla piazza della Santissima Annunziata e i due splendidi cortili interni. La struttura ospita il museo ma anche due asili nido, una scuola materna, tre case famiglia, uffici dell’Unicef e il Centro di promozione per i diritti dell’infanzia. Il restauro, avviato nel 2006, ha trasformato l’edificio in un museo modernissimo rispettando le antiche architetture che trasmettono ancora l’atmosfera del brefotrofio. Ottima pulizia, ampi spazi per il riposo.

L’accesso: 9 Aperto da lunedì a domenica (10-19), senza riposo settimanale. Biglietto normale 7 euro, 10 con audioguida anche in inglese. Biglietto «large» (30 euro) per visitare il museo più volte in un anno. Guardaroba gratuito con armadietti a chiave. Dépliant con mappa del museo. Buon video introduttivo all’ingresso, con immagini della città e dell’Istituto: sottotitoli anche in inglese. Sito Internet ricco e chiaro. Info 055.2037308. Tutto accessibile ai disabili motori.

La visibilità: 10 Ristrutturato e allestito anche il piano interrato con opere diverse e video anche interattivi che raccontano la lunga vicenda del brefotrofio. Da non perdere quello dedicato all’evoluzione della struttura dal 1419 al 1900. Ottimi pannelli didattici e didascalie bilingui. In una saletta proiezione di antiche fotografie sull’assistenza ai piccoli ospiti. Al terzo piano la pinacoteca con molti capolavori: elegante e suggestivo l’allestimento nel lunghissimo corridoio che un tempo portava alle camerate. Commovente la stanza con touch screen collegati al database che conserva la documentazione di tutti gli «innocenti» vissuti nell’Istituto. Un esempio: «Margherita 2-8-1556. Deposta bambina avvolta in due pezze di lino. Al collo una lettera col nome della madre e mezzo quattrino».

L’illuminazione: 10 Molto discreta, con luci a led, lascia in penombra il percorso e si concentra sulle opere, calibrando gli effetti luminosi nel corridoio centrale della pinacoteca. Più chiara nelle stanze laterali, in una delle quali restano due dei tondi originali in ceramica di Andrea della Robbia.

Custodi e sicurezza: 5 Nessun controllo all’ingresso, pochissimi custodi e non in giro per le sale. Videosorveglianza e allarmi.

La toilette: 6 A ogni piano, anche per disabili. Pulizia scarsa, troppe toilette fuori uso, manutenzione da rivedere. Tutte con fasciatoio.

Il bookshop: 8 Ottimo per i bambini con giochi e libri. Poche le pubblicazioni d’arte, buone quelle con la storia dell’edificio. Ben fatto il catalogo del museo, anche in inglese: 15 euro. Numerosi gadget soprattutto per i più piccoli: lampada delle ombre a 12,90, maschere 29,90, matita 1,50. 

L’ascensore: 10 Silenziosi e ampi; uno apposito per le carrozzine.

La caffetteria: 7 Caffè del Verone al quarto piano, ampie vetrate con vista sulla città. Raggiungibile anche dai non visitatori del museo. Locale elegante ma spoglio. Bar fornito (caffè 3 euro, cappuccino 4) dolci e tramezzini. Pranzo al tavolo: primi piatti 10-12 euro, bistecca 16.

Tina Lepri, 08 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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