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A Chieti il museo del guerriero di Capestrano

A Chieti, il Museo Nazionale d’Abruzzo si trova nei giardini della Villa Comunale. Espone in un allestimento spettacolare la più importante raccolta archeologica della regione oltre a una raccolta di 20mila monete dal IV al XIX secolo. Al contrario del vicino Museo Archeologico «La Civitella», abbandonato al degrado (cfr. lo scorso numero, p. 26) l’edificio del museo e le collezioni sono assai curati e la manutenzione eccellente. Perla del museo è il famoso «Guerriero di Capestrano» del VI secolo a.C. che dal 2011 compare solitario, in un ambiente suggestivo, progettato per lui da Mimmo Paladino, accanto all’ingresso. Statue romane, con quella colossale di Ercole (dal santuario di Alba Fucens), magnifici letti con decorazioni di bronzo e osso, al primo piano corredi funerari con vetrine dedicate ai popoli abruzzesi.


Visitatori nel 2015: 15.290
Visita: 7 marzo 2017




Voto medio 6,7



La sede: 9 L’edificio neoclassico di Villa Frigerj, dell’architetto Enrico Riccio, risale al 1830, ispirato alla villa Floridiana di Napoli. Trasformato in museo nel 1959 con un esemplare intervento che ne ha conservato il fascino ottocentesco, è poi stato rinnovato e riallestito negli anni ’80. Accessibile ai disabili motori tranne lo scalone monumentale che espone due splendidi letti in osso di aristocratici in apposite vetrine. Poche panche per il riposo, ottime pulizia e manutenzione. 


L’accesso: 7 Pochi i cartelli indicatori sulle strade che portano al museo. Aperto da martedì a domenica 9-20, chiuso lunedì, ingresso 4 euro. Con lo stesso biglietto diritto al 50% di sconto per un altro museo della città. Mancano audioguide, ben fatti i dépliant, ma esauriti. Comodo guardaroba a chiave. Utile e ben documentato il sito web ufficiale. Non aggiornate le informazioni in altri siti. Info 0871.331668. 


La visibilità: 9 Si arriva dal bel giardino curato un tempo proprietà della Villa Frigerj, oggi nella parte più alta della villa Comunale. Percorso molto chiaro, con numerosi pannelli bilingue fin dall’ingresso. Al primo piano vetrine e scelta di reperti dalle necropoli dell’Abruzzo preromano: Vestini, Peligni, Marrucini, Carricini. Eccezionale la collezione di bronzetti e vasi (500 reperti) donata al museo da Giovanni Pansa nel 1954. Importante la grande fibula di bronzo trovata a Pizzoli (VIII secolo a.C.). Magnifiche le vetrine che espongono le lastre di bronzo incise di Amiternum. Famoso anche il magnifico bronzo greco di Ercole, del IV secolo a.C. Delude la mancanza di sussidi multimediali. Nei giorni festivi un volontario fa da guida (gratis) dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00.


L’illuminazione: 10 Molto suggestiva, a piano terra, con faretti al soffitto calibrati sulle grandi statue e nelle vetrine. Nel grande atrio d’ingresso, ben bilanciata la luce dalle grandi finestre panoramiche con vista sul paesaggio. Armoniose, non violente anche al primo piano sui reperti nelle vetrine.


Custodi e sicurezza: 5 Nessun controllo di sicurezza all’ingresso, pochi i custodi e non nelle sale, ma videosorveglianza ovunque.


La toilette: 8 Presenti al piano terra e al primo piano. Piccole ma pulite, anche per disabili. No fasciatoio.


Il bookshop: 0 Non c’è e sarebbe utile. Mancano anche il catalogo del museo (esaurito) e ogni genere di guida. Lamentele dei visitatori sul quaderno dei commenti: chiedono almeno cartoline e qualche gadget. Per gli acquisti bisogna andare in centro città dove le librerie non sono numerose.


L’ascensore: 8 Disponibile per i disabili, a richiesta per gli altri visitatori.


La caffetteria: 5 Bisogna accontentarsi di un modesto distributore automatico. Prezzi modici: acqua minerale, caffè e snack, tutto a 50 centesimi. Bar e tavola calda soltanto all’uscita del parco comunale. 

Tina Lepri, 08 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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