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Brafa si svolgerà dal 19 al 26 giugno nella nuova sede di Bruxelles Expo sull'altopiano dell’Heysel

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Brafa si svolgerà dal 19 al 26 giugno nella nuova sede di Bruxelles Expo sull'altopiano dell’Heysel

A Bruxelles cinquemila anni per Brafa

Una nuova sede all’Expo per la 67ma edizione. 115 gallerie (8 italiane) da 15 Paesi offrono dall’archeologia ai fumetti

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Elena Correggia

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La fiera d’arte Brafa riapre i battenti per la sua 67ma edizione dal 19 al 26 giugno nel segno di un’ampia varietà di generi, epoche e stili, secondo quella che è da tempo la sua cifra caratteristica. Il ritorno in presenza, dopo l’edizione «diffusa» del 2021, segna la novità della sede, ovvero il Bruxelles Expo sull’altopiano dell’Heysel, a nord della capitale, che ospiterà 115 gallerie provenienti da 15 Paesi. Le proposte spazieranno su un arco temporale che abbraccia oltre 5mila anni di storia, dall’archeologia all’arte contemporanea e al design, passando per l’antiquariato, l’arte africana, quella orientale fino alla fotografia e ai fumetti d’artista.

Otto gli espositori italiani presenti alla manifestazione. A cominciare da una veterana come la galleria Robertaebasta (Milano-Londra), specializzata in arti decorative del XX secolo e design, che porterà opere di Lucio Fontana e sculture di Fausto Melotti come «Carro» del 1972 in acciaio, in verità una delle sue «antisculture» astratte che riflette sulla scomposizione delle forme (il valore supera i 100mila euro).

Una scultura lignea di fine XVI secolo, dipinta in oro e argento, proveniente dalla collezione del barone de Rothschild e raffigurante «San Giorgio che uccide il drago», sarà una delle proposte di Chiale Fine Art (Racconigi, Parigi, Bruxelles). L’immagine del santo ha le sembianze del re Filippo II di Spagna, un chiaro omaggio al sovrano cattolico che sconfisse gli Ottomani a Lepanto.

Nella sezione dedicata all’arte africana la galleria Dalton Somaré (Milano) esporrà una maschera Guro in legno e pigmenti del XIX secolo, accanto a una raffinata maschera Baule, entrambe provenienti dalla Costa d’Avorio e una Maternità dei Dogon-N’duleri del Mali, riferibile al XVII-XVIII secolo.
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Noto per i lavori di arte cinetica e Op art l’artista belga Walter Leblanc sarà esposto nello spazio di Cortesi gallery (Milano-Lugano) con «Torsions», un’opera che esemplifica la sua ricerca sull’uso di materiali eterogenei e sugli esiti dinamici della luce (il valore è compreso fra 60 e 80mila euro).

Allo stand di W. Apolloni & Laocoon gallery (Roma-Londra) si potranno ammirare alcune opere protagoniste la scorsa estate a Roma della mostra «Laocoon Zoo». Fra queste, di gusto neoclassico è la coppia di segugi scolpita nel marmo bianco da Joseph Gott fra il 1825 e il 1830, artista inglese celebre proprio per la raffigurazione di cani (50mila euro circa).

Un tavolo in porfido egiziano intarsiato con un’elegante natura morta in pietre dure sarà invece proposto da Brun Fine Art (Milano, Firenze, Londra). Si tratta di un manufatto realizzato dal fiorentino Giovanni Ugolini intorno al 1890, il cui laboratorio venne premiato in importanti esposizioni internazionali tra fine Ottocento e inizio Novecento.

Specializzata in opere d’arte classica, la galleria milanese Cavagnis Lacerenza Fine Art per il suo esordio a Brafa propone una piccola terracotta attribuita al fiorentino Giuseppe Piamontini (1710 circa). Essa costituisce un modello preparatorio per una raffigurazione di Bacco e Arianna come quella in bronzo oggi al J. Paul Getty Museum di Los Angeles. P

rima partecipazione alla fiera anche per Barbara Bassi (Cremona), specializzata in gioielli antichi soprattutto italiani, fra cui quelli dei marchi Mario Buccellati e Bulgari, e che in collaborazione con Marina Ruggieri presenterà alcuni gioielli d’artista, come i preziosi orecchini Luna in oro bianco di Fausto Melotti, eseguiti nel 1971 in soli otto esemplari.
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Variegata anche la proposta delle gallerie straniere e nell’ambito dell’arte moderna si fanno notare «La tempesta», un dipinto surrealista di Paul Delvaux del 1962 alla galleria De Jonckheere (Ginevra) e «Il sogno di Venere», progetto per un tableau vivant realizzato da Salvador Dalí per un padiglione della fiera mondiale di New York del 1939 (dalla galleria Alexis Pentcheff di Marsiglia).

Al Brafa la sezione dell’arte africana da sempre si distingue per le proposte di livello, come quelle di Didier Claes (Bruxelles). Al suo stand sarà presente una scultura lignea congolese d’inizio Novecento, proveniente dalla collezione dello scrittore André Gide. Si tratta di una statua Kongo Yombe o Vili realizzata in onore di un personaggio di alto rango per celebrarne la bellezza.

Alle arti dell’Oriente antico e della civiltà islamica si dedica invece la galleria Kevorkian (Parigi), che esporrà uno stendardo in bronzo con due stambecchi alati, rappresentativo della produzione artistica del Luristan, civiltà dell’Iran occidentale risalente all’Età del Ferro.

Dalla provenienza illustre infine la cassettiera in palissandro e altri legni pregiati, con timbro di Pierre I Roussel, del periodo Luigi XV, presentata da Igra Lignum Antiquités (Marnand, Svizzera). Il mobile porta il marchio di proprietà del castello Châteauneuf-sur-Loire, appartenuto al nipote di Luigi XIV e ancora prima fece parte degli arredi del castello di Rambouillet.

«The Storm» di Paul Delvaux, proposta dalla Gallerie De Jonckheere

Una Maschera con figura Guro del XIX secolo proveniente dalla Costa d'Avorio, proposta dalla Galleria Dalton Somaré

Elena Correggia, 17 giugno 2022 | © Riproduzione riservata

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