A Bellinzona si fidano delle piante

La mostra al Museo Villa dei Cedri rileva parallelismi tra la seduzione esercitata dall’immaginario vegetale sui linguaggi della contemporaneità e il parco secolare della Villa censito per l’occasione

Un particolare di «News» (2012) di Thomas Flechtner
Elena Franzoia |  | Bellinzona

Fino al 7 agosto il Museo Villa dei Cedri espone «Icone vegetali. Arte e botanica nel secolo XXI». Curata da Carole Haensler la mostra rileva parallelismi tra la seduzione tuttora esercitata dall’immaginario vegetale sui linguaggi della contemporaneità (scultura, stampa, fotografia, pittura e installazione) e il parco secolare della Villa le cui 130 piante erbacee sono state censite per l’occasione, creando percorsi e rimandi tra natura reale e suggestione artistica.

Di grande rilevanza appaiono temi come i cambiamenti climatici, l’abitabilità del nostro pianeta, il rapporto in costante evoluzione tra uomo e ambiente naturale. «La rimessa in discussione dell’estetica della natura e dei suoi codici di rappresentazione, dell’approccio scientifico occidentale e della nostra incapacità di riconsiderare la nostra relazione con il mondo vegetale sono gli elementi caratteristici delle opere dei 15 artisti presenti in mostra», commenta Haensler.

Particolare attenzione è stata dedicata, anche grazie alla collaborazione con il Museo Cantonale di Storia Naturale di Lugano, all’erbario, imprescindibile strumento un tempo di ausilio alla medicina e oggi di classificazione botanica. Proprio gli erbari sono all’origine delle serie «Virtual Botany Cyanotypes» di Alan Butler, «Arum» di Francine Mury e «HFT The Gardener/Botanical Prints» di Suzanne Treister, in cui l’artista londinese indaga l’uso industriale delle piante operato da multinazionali come Pfizer e Nestlé.

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