«Ada Ada» (1959), di Alex Katz (particolare). Grey Art Gallery, New York University Art Collection. © 2022 Alex Katz/Licensed by VAGA at Artist Rights Society (ARS), New York. Cortesia di Alex Katz Studio

Image

«Ada Ada» (1959), di Alex Katz (particolare). Grey Art Gallery, New York University Art Collection. © 2022 Alex Katz/Licensed by VAGA at Artist Rights Society (ARS), New York. Cortesia di Alex Katz Studio

200 opere in 80 anni di carriera di Alex Katz

Una ciclopica retrospettiva al Guggenheim di uno dei pittori viventi più quotati e celebrati dell’arte contemporanea, tra dipinti, bozzetti, disegni, stampe e cut-out

«L’eternità risiede in attimi di assoluta consapevolezza. La pittura, quando funziona, è il riflesso sintetico di questa condizione». Parole di Alex Katz, classe 1927, uno dei pittori viventi più quotati e celebrati dal teatro dell’arte contemporanea. Una pittura, la sua, volta a immortalare sulla tela l’inesorabile trascorrere del tempo, trasformando la vita in pure percezioni ottiche e calibrate esplosioni di colori squillanti.

Dal 21 ottobre al 20 febbraio, il Guggenheim dedica al maestro newyorkese una ciclopica retrospettiva (sponsorizzata da Bank of America) che ripercorre otto decenni di una carriera straordinariamente prolifica. Katz emerge come artista a metà del secolo scorso, quando la scena dell’arte e della pittura a New York è dominata dalle gestuali astrazioni degli AbEx. Ma lui sceglie una via diversa, all’epoca vista quasi con sospetto: quella della figurazione, della chiarezza compositiva e della vitalità cromatica.

Dopotutto sono gli anni della nascente Pop art: Katz comincia a produrre ritratti, paesaggi e scene di vita quotidiana disponendo i colori su piani e superfici piatte, e sviluppando un’estetica che evoca cartelloni pubblicitari, schermi cinematografici e pagine di riviste patinate. Negli anni, i soggetti dell’artista restano i medesimi. Il paesaggio urbano della Grande Mela e le coste del Maine; gli attori dell’avanguardia artistica e letteraria di downtown New York (tra gli altri, Allen Ginsberg, Robert Rauschenberg e Joan Jonas); ma soprattutto l’immagine di una donna, che Katz ritrae ossessivamente nel corso di tutta la sua vita: la moglie e musa Ada, allo stesso tempo «presenza e concetto di stile pittorico», come la descrive l’amico Frank O’Hara.

La retrospettiva al Guggenheim raccoglie oltre 200 opere tra dipinti, bozzetti, disegni, stampe e «cut-out», selezionate in stretta collaborazione con l’artista: dai primi ritratti di viaggiatori nella metropolitana di New York, realizzati negli anni ’40, quando Katz era ancora uno studente, ai paesaggi più recenti, animati da un’energia euforica e irresistibile. «L’antologica si sviluppa lungo la rampa centrale del museo seguendo un vago principio cronologico» spiega la curatrice Katherine Brinson.

Tra i pezzi forti menziona un gruppo di dipinti recenti, esposti nell’ultima sala, che esplorano gli effetti atmosferici della luce. «Pur essendo rappresentazioni del mondo esterno, continua Brinson, questi lavori a volte introducono la pura astrazione nel tentativo di realizzare il desiderio dell’artista: quello di catturare le sensazioni ottiche che si provano in certi attimi di massima consapevolezza». Il 25 e 26 ottobre la mostra sarà accompagnata da una performance della Paul Taylor Dance Company (Polaris) per cui Katz, nel 1976, realizzò costumi e scenografia.

«Ada Ada» (1959), di Alex Katz (particolare). Grey Art Gallery, New York University Art Collection. © 2022 Alex Katz/Licensed by VAGA at Artist Rights Society (ARS), New York. Cortesia di Alex Katz Studio

Federico Florian, 19 ottobre 2022 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

All’Eye Museum di Amsterdam la personale della raffinata artista e filmmaker greca

La sua prima retrospettiva istituzionale negli Stati Uniti, al MoCA di Los Angeles, è una profonda riflessione del rapporto tra verità, spettacolo e rappresentazione

Sono oltre 100 le femministe britanniche che tra il 1970 e il 1990 hanno interrogato il ruolo della donna in società con ironia, denuncia e parodia

Nella personale dell’enigmatica artista americana poesia, crudezza e ironia viaggiano all’unisono e la musica diventa scultura

200 opere in 80 anni di carriera di Alex Katz | Federico Florian

200 opere in 80 anni di carriera di Alex Katz | Federico Florian