Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

14 sedie elettriche

Giovanni Pellinghelli del Monticello

Leggi i suoi articoli

Caratterizzato dall’impronta di un dito e dalla vernice in alcuni punti spessa un centimetro, «Fourteen Small Electric Chairs» di Andy Warhol appare da Bonhams per la prima volta dopo 20 anni, nell’asta di arte contemporanea dell’11 febbraio, con stime tra 5,3 e 7,9 milioni di euro

L’opera, alta oltre due metri, nasce dalla rivisitazione di due delle più celebri serie di Warhol e fu realizzata nel 1980 come parte della rielaborazione in chiave postmoderna della serie «Reversals» in cui Warhol riprende l’iconografia già usata nella serie «Death and Disaster» degli anni ’60.

Warhol ricompose le 14 tele da lui create per la mostra a Stoccolma nel 1967 rimodellandole in un’opera d’arte completamente nuova e di grande impatto emotivo. Accanto alla banconota da un dollaro, al marchio di Coca-Cola, alla Campbell Soup e a Marilyn Monroe, la sedia elettrica resta uno dei simboli iconici «All-American» di Warhol e sue Electric Chairs sono esposte al Guggenheim di New York e alla Menil Collection di Houston.

Inventata ed usata per la prima volta a New York nel 1890 nel carcere di Auburn e da allora utilizzata unicamente negli Stati Uniti, la sedia elettrica è perciò considerata da Warhol un’icona dell’identità nazionale americana trasversale a criminalità, cultura di massa e immaginario collettivo, in cui (come sottolinea Ralph Taylor, Senior Director of Post-War and Contemporary Art di Bonhams) Warhol affonda il suo sarcasmo artistico e sociale.

Fra gli altri 50 lotti in asta, tutti fortemente simbolici dell’arte dal 1950 a oggi, spiccano la scultura in legno e carta dipinta in lacca «Red Fan», 1964, 151x305x50 cm di Kazuo Shiraga, 2-2,6 milioni, l’olio su tela del 1963 «E.O.W. on her Blue Eiderdown V» di Frank Auerbach, 1,3-2 milioni, la scultura in bronzo «Le cheval à six têtes, grand» (1954-56) di Germaine Richier, 260-400mila.
In asta anche Dadamaino, «Volume a moduli sfasati», 1960, plastica perforata applicata su tela, 46-60mila.

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 09 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Molto nota nell’immagnario collettivo, la «Jeune Fille Allongée» di François Boucher è resa ancor più intrigante dalle curiosità del «dietro le quinte»

Con tavole rinascimentali, pergamene e rotoli miniati, manufatti storici e installazioni interattive il Meis illustra la figura biblica della regina moglie di Assuero e la festa di Purim fra storia, tradizione, arte e attualità

Alle Scuderie del Quirinale un’ampia mostra esplora per la prima volta le relazioni tra Roma caput Mundi del Seicento e gli universi culturali di Africa, Americhe e Asia

I due disegni preparatori dei fratelli bolognesi, entrati nella collezione della National Gallery di Londra dal 1837, sono straordinariamente esposti al pubblico nonostante lo stato di conservazione delicato

14 sedie elettriche | Giovanni Pellinghelli del Monticello

14 sedie elettriche | Giovanni Pellinghelli del Monticello