NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 21 MARZO 2024

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GIOVEDÌ 21 MARZO 2024

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Da sinistra in senso orario: «Spark», i fuochi d'artificio biodegradabili che illumineranno Pesaro Capitale Italiana della Cultura, foto © Daan Roosegaarde _Studioroosegaarde; restauro aperto per i Giganti di Mont’e Prama nel Museo di Carbras; il paravento di Galileo Chini «Onde, damigelle di Numidia e scorfano» (1914-15 ca) nel Palazzo Blu di Pisa; Stessy Emelie nell’edizione 2023 di Menart Fair Paris, © Ronan Nouri The Social Medium

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La nuova legge di Hong Kong sulla sicurezza e le possibili ripercussioni sulla scena dell’arte

È stata approvata ieri all’unanimità ed enterà in vigore dal 23 marzo a Hong Kong una nuova legge sulla sicurezza. L’articolo 23 introduce 39 nuove tipologie di reati e prevede l’ergastolo per sabotaggio, tradimento e insurrezione. La misura dell’articolo 23 è il seguito locale alla legge sulla sicurezza nazionale del giugno 2020 imposta dalla Cina continentale. Introdotta per la prima volta nel 2003, era stata accantonata già quell’anno dopo aver scatenato il primo dei tre movimenti di protesta di massa che hanno avuto luogo da allora in città. Il provvedimento approvato ieri ha gettato un'ombra sulla vivace settimana dell’arte della città, nonché su una Art Basel Hong Kong (26-30 marzo) che era stata annunciata con entusiasmo come un ritorno alla forma pre pandemica. «L’arte contemporanea non ne risentirà, commenta un curatore di Hong Kong, parlando in forma anonima, l’arte astratta, per esempio, non gli interessa. Ma lo spazio per una rilevanza più ampia dell’arte si sta restringendo e chiudendo». «In questa fase, afferma un portavoce di Art Basel Hong Kong, non abbiamo alcuna indicazione che l’articolo 23 avrà un impatto sul nostro modo di operare. Non abbiamo mai avuto problemi di censura durante le nostre mostre, né ci è stato chiesto di fare qualcosa di diverso dall'introduzione della legge sulla sicurezza nazionale nel 2020. Come per tutte le fiere di Art Basel, il nostro comitato di selezione è responsabile dell’esame delle domande di partecipazione e seleziona le gallerie esclusivamente in base alla qualità della loro proposta di stand». Secondo un artista, l’articolo 23 accelererà ulteriormente la fuga di cervelli culturali in corso. Nonostante la scena cittadina abbia finora nutrito un’entusiasmante generazione di giovani, «gli artisti emergenti sarebbero ancora interessati a sviluppare un'arte che [incoraggi] pensieri impegnativi?, si chiede un altro artista. O in futuro creeranno semplicemente opere d'arte decorative e positive? Hong Kong fa parte della Cina, quindi non è mai troppo tardi per gli artisti di Hong Kong per imparare dagli artisti della Cina [continentale]», sia che si tratti di eludere la censura o di adeguarsi ad essa. Il provvedimento, prosegue, non avrà ripercussioni sulla settimana dell’arte o sul mercato dell’arte di Hong Kong: «Le feste continuano. Nessuno vuole parlare di argomenti seri e pesanti quando vuole guadagnarsi da vivere, soprattutto con le persone che hanno potere, status e denaro, persone che appartengono alla stessa classe dei governanti». Anziché verso un’arte più politicamente impegnata, «il mondo dell’arte di Hong Kong si sta muovendo verso gli interessi degli enti finanziatori, come l’art tech, le celebrazioni e gli spettacoli per i turisti», conclude. 

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Menart Fair Paris, l’edizione 2024 cambia sede e sarà riservata interamente alle donne

Per la prima volta nel mondo delle fiere, la quinta edizione di Menart Fair Paris, l’evento dedicato alla scena Mena (Middle East North Africa) che si terrà a Parigi dal 20 al 22 settembre, sarà dedicata esclusivamente alle donne. Parteciperanno una trentina di gallerie, alcune con un focus particolare sul design. Per ogni regione sono state nominate quattro curatrici: la tunisina Essia Hamdi per il Nord Africa, l’italo-egiziana Stefania Angarano per l'Egitto, la libanese Kalim Bechara per il Levante e il Golfo e l’iraniana Leila Varasteh per l’Iran. La fiera «si concentrerà esclusivamente sulla scena artistica femminile, esaminando l'eredità delle pioniere e interrogando le artiste contemporanee ed emergenti. Queste artiste non usano il loro genere come argomento per ottenere maggiore visibilità», spiega Laure d’Hauteville, fondatrice e direttrice di Menart Fair Paris. Le mostre personali daranno modo di scoprire o riscoprire artisti moderni e contemporanei. L’obiettivo, assicura la direttrice, sarà comunque di andare oltre la questione del «genere»: «La realtà sul campo, che motiva la scelta della fiera, è la vivacità, la ricchezza, la varietà e l'importanza della scena artistica femminile nelle regioni arabo-persiane da diverse generazioni. Si tratta di un fatto poco conosciuto, in quanto impercettibile dall’Occidente. La Fiera Menart vuole contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica. Gli uomini saranno ovviamente ben accetti, ma solo come galleristi e visitatori!». Dopo il Cese-Conseil économique social et environnemental, un edificio progettato da Auguste Perret nei pressi del Trocadéro, Menart Fair si trasferisce in una nuova sede: la Galerie Joseph Saint Merri, un imponente spazio nel Marais già sede del Pierre Cardin. Sono previste tavole rotonde, incontri, un programma video e la partecipazione di musei e istituzioni parigine. 

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Inghilterra, nella villa-set cinematografico riemerge una testa romana

Nel corso di lavori per la costruzione di un parcheggio a Burghley House, nei pressi di Stamford a circa 150 chilometri a nord di Londra, è stata rinvenuta una testa femminile in marmo di epoca romana, ascrivibile al I-II secolo d.C. e dotata al suo interno di un perno in ferro, aggiunto probabilmente nel XVIII secolo. Gli esperti ritengono che possa trattarsi di una scultura acquistata in Italia dal IX conte di Exeter (discendente della famiglia Cecil proprietaria della casa) nella metà del Settecento durante il Grand Tour, all’epoca molto in voga tra gli aristocratici, anche se resta un mistero il suo ritrovamento sottoterra: forse la scultura è stata oggetto di un furto non andato a buon fine? La testa è ora esposta insieme agli altri manufatti delle collezioni della prestigiosa dimora, costruita nella seconda metà del Cinquecento e poi rimaneggiata nei secoli successivi, utilizzata come set cinematografico di film famosi come «Batman», «Orgoglio e pregiudizio», «Il Codice da Vinci» e la serie televisiva «The Crown».

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A Pesaro Capitale italiana della Cultura si festeggia con «Spark», i fuochi d‘artificio biodegradabili di Daan Roosegaarde

Entrano nel vivo gli eventi programmati per Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 (pesaro2024.it). Dal 22 al 24 marzo al Parco Miralfiore viene presentato, per la prima volta in Italia, il lavoro dell’artista olandese Daan Roosegaarde: si tratta di «Spark», una performance dove migliaia di piccoli fuochi d’artificio organici e biodegradabili brilleranno fluttuando nell’aria.  Proposto da Tokyo a Bilbao, da Londra a Melbourne, vincitore dei Dutch Creativity Awards 2022, «Spark» s’ispira alla luce magica delle lucciole che si sprigiona nella notte e alla consuetudine, non eco compatibile, di celebrare le comunità con fuochi di artificio, coriandoli, palloncini, che l’artista propone di trasformare in forma sostenibile. Attraverso il ricorso al design e alla tecnologia, migliaia di scintille illumineranno le notti di Pesaro, realizzate con materiali biodegradabili. 

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A Cabras il restauro dei Giganti di Mont’e Prama è aperto al pubblico

In Sardegna, a Cabras (Or), il laboratorio del Museo Civico apre al pubblico consentendo di assistere al restauro dei Giganti di Mont’e Prama. In particolare,  i visitatori potrenno assistere ai passaggi della ricomposizione di due statue rinvenute negli scavi del 2014-2016,  il «pugilatore tipo Cavalupo» e l’arciere. Progettati e diretti dalla Soprintendenza di Cagliari e province di Oristano e Sud Sardegna, i lavori sono finanziati dal Ministero della Cultura con il sostegno della Fondazione Mont’e Prama, guidata da Anthony Muroni, e si affiancano ai primi interventi in opera dal 2023 nel laboratorio di restauro della Soprintendenza a Cagliari. «A 50 dal ritrovamento dei primi Giganti è una ricchezza rendere visibile un patrimonio universale in restauro», chiosa Muroni.
 

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I record di Souza all’asta del 20 marzo da Christie’s

L’«Asian Art Week» si è aperta il 19 marzo da Christie’s con un nuovo record mondiale per l’artista giapponese Katsushika Hokusai. Il giorno successive, il 20 marzo, la vendita «South Asian Modern + Contemporary Art Including Works from the Collection of Umesh and Sunanda Gaur» ha invece totalizzato 19.721.120 dollari. L’opera «The Lovers» di Francis Newton Souza, artista della pittura indiana moderna, membro fondatore del Bombay Progressive Artists’ Group, è stata venduta per 4.890.000 dollari celebrando così degnamente il centenario della nascita del pittore (Christie's ha stabilito il record per una sua opera). Sempre di Souza, «Priest with Chalice» è stato venduto per 3.922.000 dollari mentre «Portrait of a Tree» del poeta e pittore indiano Gulammohammed Sheikh ha realizzato 1.381.000 dollari, nove volte la sua stima minima. Altri successi si sono registrati per «Men in Boats» di Souza, venduto a 693mila dollari, «Untitled» di Manjit Bawa, che ha più che raddoppiato la sua stima bassa, realizzando 693mila dollari, mentre «Untitled (Head of a Cardinal)» di Souza ha raggiunto 630mila dollari.
 

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Palazzo Reale di Napoli, una primavera di aperture e restauri

Palazzo Reale di Napoli si appresta a inaugurare nuovi percorsi, restauri e mostre, con l’obiettivo è di superare i 400mila visitatori dello scorso anno. «Gli interventi di restauro e riuso di spazi, andando dai sottotetti alle sale di rappresentanza e fino agli ambienti al piano terra, sono stati ripensati per incrementare accoglienza e fruizione del sistema museale,  ha dichiarato Almerinda Padricelli, architetto responsabile di tutti i lavori del Palazzo, e aggiungono oggi tasselli significativi auna pianificazione strategica». «Un’evidente rinascita del Palazzo Reale, ha dichiarato il direttore Mario Epifani. Siamo lieti di presentare i lavori conclusi e pronti a lavorare per il futuro. Nei prossimi mesi, infatti, sono previsti anche l’apertura del bookshop e l’avvio dei lavori di restauro del Giardino Romantico». È fissata ad aprile l’inaugurazione del restauro delle coperture del Palazzo e del Torrino del Belvedere. Si sono conclusi infatti i lavori di recupero dei tetti e sottotetti del complesso monumentale e gli interventi di restauro del Belvedere di Palazzo Reale, iniziati a novembre del 2022 grazie a un finanziamento di 6 milioni. Il torrino domina la parte meridionale dell’edificio a un’altezza di circa 70 metri su via Acton ed è ampio circa 150 mq. Realizzato in stile neoclassico nell'ambito dei lavori commissionati dopo il 1837 da Ferdinando II di Borbone all'architetto Gaetano Genovese, che nel corso di vent'anni ristrutturò l'intero Palazzo, si affaccia verso il golfo di Napoli con tre ampie vetrate che si aprono su un balcone. Uno dei restauri più importanti della direzione di Mario Epifani è quello della Prima Anticamera, che sarà riaperta al pubblico nel mese di aprile. Sul fronte espositivo, dopo la tappa romana, è attesa la mostra su Tolkien. [Ansa]
 

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Nel Palazzo Blu di Pisa apre la nuova Sala del Novecento

Da oggi Palazzo Blu di Pisa presenta al pubblico, all’interno della dimora storica, la nuova Sala del Novecento. «Allo “ieri” del Novecento abbiamo voluto dedicare una sala nell’esposizione permanente, con artisti che hanno operato a Pisa nel secolo scorso, afferma Cosimo Bracci Torsi, presidente di Palazzo Blu. Grazie agli ultimi importanti acquisti della Fondazione Pisa è stato possibile costruire un itinerario che presenta il divisionismo di Amedeo Guglielmo Lori, il Liberty di Galileo Chini e il simbolismo onirico di Spartaco Carlini. Il percorso continua poi con il futurismo littorio di Fortunato Bellonzi e il ritorno a una figuratività più tradizionale di Pizzanelli, Pizzarello e Bonfanti, per finire con la contemporaneità della splendida tela di Giuseppe Bartolini». Il nuovo allestimento presenta opere già presenti nelle collezioni della Fondazione Pisa, raccolte e posizionate ex novo nella sala, e tre nuove acquisizioni: «Veduta. Le Apuane dalla Marina di Pisa» (1901) di Guglielmo Amedeo Lori, «Il Cancello (Il voto di quelli che non ebbero tomba )» (1916) di Galileo Chini e «La scimmia» di Spartaco Carlini. A queste opere si aggiunge un dipinto di Karl Marko (figlio), «Caprona, figure sull’Arno», opera ottocentesca che sarà esposta nella Sala da Gioco. Di particolare interesse il nucleo di opere firmate da Galileo Chini, in cui spicca il magnifico paravento a quattro scomparti, di gusto orientalista, «Onde, damigelle di Numidia e scorfano» (1914-15 ca). 

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A Palermo il nuovo Polo Museale progettato da Mario Cucinella

Accordo unanime a Palermo tra pubblico e privato: Comune, Fondazione Sicilia e Soprintendenza ai Beni culturali hanno detto sì al progetto dell’architetto palermitano Mario Cucinella per il nuovo polo museale, che sorgerà al posto di un edificio degradato di fronte al Museo di Palazzo Branciforte (1500) restaurato nel 2012 da Gae Aulenti. Si tratta del primo progetto di moderna rigenerazione urbana nel cuore del capoluogo siciliano, che riqualifica un intero quartiere demolendo l’immobile che oggi occupa la piazza per sostituirlo con un nuovo spazio culturale destinato anche a mostre temporanee. Il progetto di Cucinella prevede per il museo una grande  teca a vetri parzialmente interrata con alla sommità un giardino pensile di alberi e piante accessibile e aperto a tutti. 

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A Recanati esperienza digitale (e non solo) con Lorenzo Lotto

Il 23 marzo sarà presentato il riallestimento delle sale espositive del Museo Civico Villa Colloredo Mels a Recanati (Mc) che ospitano quattro capolavori di Lorenzo Lotto nella cittadina leopardiana. La celebre «Annunciazione», il maestoso «Polittico di san Domenico», la suggestiva «Trasfigurazione» e la miniatura del «San Giacomo Maggiore» potranno per la prima volta essere ammirati e compresi dai visitatori sia attraverso un corposo ampliamento di tutti gli apparati didascalici e didattici ma, soprattutto, anche in ogni loro minimo dettaglio grazie all’ausilio di diversi dispositivi e multimediali che danno vita a una vera e propria «Lorenzo Lotto digital experience». Il progetto, che segue importanti interventi conservativi realizzati recentemente sul «Polittico di San Domenico» e la «Trasfigurazione», si configura come ulteriore alorizzazione in chiave multimediale del patrimonio culturale recanatese e della sua offerta museale. Voluto dall’Assessorato alle Culture del Comune di Recanati, l’intervento è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Macerata e Sistema Museo e con la consulenza museologica e curatoriale della storica dell’arte Marta Paraventi. Il progetto è imperniato sulla realizzazione di percorsi narrativi mediante l’uso di mezzi digitali e di natura filmica secondo i più aggiornati modelli di storytelling, arricchiti da interventi sonori e olfattivi mirati: la visita delle sale diventa quindi una vera e propria «Digital experience», capace di coinvolgere sia il visitatore poco esperto, sia il conoscitore con contenuti attrattivi e la visione di dettagli di raffinata bellezza impossibili da vedere a occhio nudo.

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In vigore il Dl che istituisce il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità

È entrato in vigore dal 20 marzo il decreto legge (n.20 del 2024) che istituisce il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, secondo le disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite del 2006. A partire dal 2025 il nuovo organo vigilerà sul rispetto dei diritti legali alle disabilità anche intervenendo, su segnalazioni o d’ufficio, per superare le criticità riscontrate. Il Garante ha anche il compito di sollecitare l’adeguamento ai Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) e in caso «di inerzia dei soggetti inadempienti potrà rivolgersi ai pubblici amministrativi». 

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Mostre: Al Museo Ebraico di Roma «Bellissima Ester. Capolavori per una Regina»

È aperta fino al 24 giugno al Museo Ebraico di Roma, la mostra, realizzata in collaborazione con il Meis-Museo della Shoah di Ferrara, «Bellissima Ester. Capolavori per una Regina». Le vicende della storia biblica di Ester sono state per secoli fonte di ispirazione religiosa e artistica. Il percorso espositivo, a cura di  Olga Melasecchi, Amedeo Spagnoletto e Marina Caffiero, propone 40 opere dedicate all’eroina biblica, realizzate nei secoli presso le Cinque Scole dell’antico ghetto di Roma, altre commissionate da privati e donati al Museo Ebraico di Roma, tra cui un disegno di Michelangelo per la decorazione della Cappella Sistina, il dipinto «Il trionfo di Mardocheo» del 1485 di Jacopo del Sellaio, antiche miniature dell’arte ebraica mai esposte, rotoli di pergamena con le storie della festa del Purim. Preziosa la «Meghillà Momigliano» del 1640 proveniente da Casale Monferrato, esemplare unico di pergamena miniata e colorata. 

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Mostre: Rotterdam - i beniamini del Boijmans Van Beuningen scelti dal pubblico per i 175 anni del Museo

Dal 23 marzo e per un anno, fino al 23 marzo 2025, nell’ampio quinto piano del Depot Boijmans Van Beuningen di Rotterdam è allestita «Darlings & Darlings XL» (Beniamini & Beniamini XL), una presentazione di un centinaio dei pezzi della collezione del Museo Boijmans Van Beuningen più amati dal pubblico. È anche l'occasione per festeggiare i 175 anni del Museo e  il ritorno a casa, dopo anni di lontananza, di opere di Rembrandt e Brueghel, Dalí, Van Gogh e Yayoi Kusama. Tra gli «italiani» figurano Tiziano, Beato Angelico, Lucio Fontana e Giorgio Morandi. I circa 70 pezzi eposti, tra dipinti e sculture,  sono stati scelti tenendo conto anche del parere del pubblico, che  ha indicato le proprie preferite  tra opere di vari movimenti ed epoche: Rinascimento, Maestri Olandesi del Secolo d’Oro, Impressionismo, Surrealismo e Arte Contemporanea.  Negli ultimi anni i visitatori del Depot hanno infatti potuto inserire la loro opera preferita della collezione Boijmans su un computer e motivare la scelta. La partecipazione è stata massiccia e di questo si è tenuto conto nella composizione finale della mostra. Di ogni artista che è stato selezionato, si potrà ammirare una delle opere più importanti e popolari, come la «Torre di Babele» di Pieter Brueghel, o «The Kiss» di Andy Warhol. In altri punti del Depot sono esposti i «Beniamini XL», come Donald Judd, Yayoi Kusama e Mark Rothko.

Redazione, 21 marzo 2024 | © Riproduzione riservata