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Una delle sculture in legno dipinto raffiguranti un serpente che sono in mostra

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Una delle sculture in legno dipinto raffiguranti un serpente che sono in mostra

Voci subsahariane

200 opere tra sculture, maschere, feticci e oggetti d’uso nell’Africa subsahariana

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Redazione GdA

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Esposte per la prima volta, duecento opere tra sculture, maschere, feticci e oggetti d’uso raccolti in oltre 35 anni di appassionata ricerca da parte di un collezionista privato offrono uno sguardo sull’Africa subsahariana.

Organizzata dall’associazione Venetoarte e allestita da Mario da Re nelle sale di Villa Brandolini a Soligo la mostra «Africa: uomini, spirito, materia» dal 9 marzo al 14 aprile riunisce lavori realizzati prevalentemente tra la fine del XVIII e la prima metà del XX secolo provenienti da diversi Paesi tra cui Benin, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Gabon, Mali, Guinea, Liberia, Repubblica Democratica del Congo, Niger, Nigeria, Togo. Manufatti e reperti di matrice tribale riconducono a etnie diverse (Baga, Bamana, Bamileke, Dogon, Grebo, Gurunsi, Kota, Igbo, Mossi, Senufo).

Tra questi, di notevole impatto una serie di sculture «Bansonyi-Amantsho-Nha-Atsol»in legno dipinto, alte circa due metri, rappresentanti un serpente, dell’etnia Baga, insediata all’interno del golfo della Guinea; alcune terrecotte Igbo di grandi dimensioni e feticci di diversa origine. Finalità della mostra: favorire, nell’attuale situazione politico-demografica, in cui si registra una crescente presenza di migranti provenienti dell’Africa subsahariana, una conoscenza, sia pur parziale, delle loro tradizioni e valori per costruire un rapporto positivo con quanti cercano nel nostro Paese una vita migliore. A corredo dell’esposizione, un ricco catalogo che accanto alle opere illustra storia, cultura e tradizioni dei Paesi rappresentati e di una quarantina di etnie.
 

Una delle sculture in legno dipinto raffiguranti un serpente che sono in mostra

Redazione GdA, 08 marzo 2019 | © Riproduzione riservata

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