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Micaela Deiana
Leggi i suoi articoliOgni edizione di Manifesta è accompagnata da un programma di eventi che rafforza le connessioni fra la città, gli artisti, le istituzioni e i professionisti della cultura. Quest’anno tale programma si articola in due filoni: i collaterali e i 5x5x5, realizzati entrambi attraverso una open call internazionale.
Il programma dei collaterali comprende 62 progetti di varia provenienza e intercetta istituzioni pubbliche e private, organizzazioni non profit e professionisti.
Un programma ampio ed eterogeneo in cui spesso si riscontra una forte attitudine all’interdisciplinarietà.
Ne è un esempio il progetto «Le Jardin Botanique de Palerme comme métaphore» dell’Institut Français e dal Goethe-Institut, che crea occasioni di incontro fra esponenti della cultura contemporanea per abbracciare la metafora botanica della manifestazione, con particolare attenzione per il suo luogo simbolo, l’Orto Botanico di Palermo.
Tra le Fondazioni italiane più note, attive nell’ambito dell’arte contemporanea, si segnala la partecipazione di Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, che hanno collaborato alla personale di Lara Favaretto «Indagare il sottosuolo. Atlante delle Storie omesse».
Fra le sedi espositive che imbastiscono un ponte con la città vi è Kunst Meran Merano Arte, che insieme al siciliano Museo Civico di Castelbuono ha realizzato la collettiva «Same same but different».
Non mancano, infine, progetti che colgono l’occasione per integrarsi nel tessuto cittadino, valorizzando contesti insoliti. È il caso, per esempio, di «Raymond», mostra di Luca Trevisani e Olaf Nicolai (in veste di artisti e curatori), focalizzata sulla figura dello scrittore francese Raymond Roussel, che morì il 14 luglio 1933 al Grand Hotel et Des Palmes di Palermo, oggi sede della mostra.
Fra le proposte monografiche si segnalano la mostra di Martin Kippenberger, a cura dell’Istituto Svizzero di Roma ospitata a Palazzo Sant’Elia, e di Marcello Maloberti con il progetto «Circus Palermo».
Quindici appuntamenti in tre filoni
Il programma 5x5x5 arricchisce il ramo collaterale di Manifesta con quindici progetti suddivisi in tre filoni. Il primo è quello delle residenze, il format che più fa incontrare artista ed esplorazione territoriale. Il secondo, legato al mercato, propone mostre temporanee curate da gallerie. Il terzo è quello educativo, rivolto a enti di ricerca e formazione invitati a creare corsi sui temi del Giardino Planetario.
Tre modalità differenti, un unico approccio: realizzare un evento iconico nelle modalità di coinvolgimento della scena artistica e delle comunità palermitane, capace di promuovere l’inserimento delle produzioni in un network internazionale.
Cinque gli artisti selezionati: Collectif Corps Citoyen, Collective Intelligence, Didem Erk, Joe Highton e Victor Ruiz Colomer, Marcello Maloberti. Tutti gli interventi sono accomunati dalla creazione di installazioni ed eventi pubblici multidisciplinari e multiculturali.
Tra gli istituti didattici coinvolti, il DOHA Institute for Graduate Studies, il MASS Alexandria, Royal Institute of Art–Decolonizing Architecture advance course, Ecole Spéciale d’Architecture, e un team formato dall’Accademia di Belle Arti di Brera, Accademia di Belle Arti di Palermo e Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo.
Infine, le gallerie: Annet Gelink Gallery (con «As far as hands can reach» di tegenboschvanvreden e Martin van Zomeren), Franco Noero (con «The Beheading»), Galleria Continua (con una personale di Berlinde de Bruyckere), Exile (con «EXILE X Summer camp: May the bridges I burn light the way») e Lia Rumma (con «CEIBA GARDEN PROJECT_2017»).

«Untitled», di Ute Müller, uno dei lavori che compongono la mostra «Raymond» al Grand Hotel et des Palmes