Un mix di attraente e ripugnante, di solare e oscuro, di intrigante e respingente. È la cifra stilistica delle opere di Nathalie Djurberg realizzate con il musicista Hans Berg. Chiusa al Moderna Museet di Stoccolma, si apre il 5 ottobre al Mart di Rovereto, con un concerto performance di Hans Berg alle 20, la seconda tappa della grande antologica, la più importante a loro dedicata, a cura di Lena Essling e Gianfranco Maraniello (fino al 13 gennaio).
Coincidente perlopiù con quella svedese, la versione del Mart, diversa per spazi e allestimento, con alcune opere provenienti dalla Fondazione Prada dove l’artista svedese ebbe la sua grande personale nel 2008, presenta un nuovo video e un libretto di sala che accompagna la visita firmato dal duo Djurberg - Berg concepito come una vera e propria opera. Vincitrice del Carnegie Art Award nel 2007 e del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia nel 2009 per il video «Experiment», presente in mostra, Nathalie Djurberg ha esposto in alcune delle maggiori istituzioni, dalla Tate Britain al MoMA PS1 al 21st Century Minsheng Museum di Shangai.
I due artisti, il cui percorso è illustrato da un documentario, fanno entrare il visitatore in un mondo surreale, installazioni con allestimenti colorati e immagini in movimento (in claymation, la tecnica di animazione con la plastilina, o altre tecniche in stop motion basate su disegni realizzati con pastelli a olio), tra realtà fisica e virtuale, consentendo anche l’interazione con un lupo in un’installazione di realtà aumentata immersiva.
Mentre vengono sovvertite le normali gerarchie nel rapporto tra uomo, donna e animale, l’indifferenza non è contemplata, perché i sentimenti toccati, tra ambientazioni inquietanti, come stanze chiuse o foreste cupe e archetipiche, e il suono ipnotico di sottofondo, sono i più profondi, grotteschi e contraddittori dell’esistenza umana.

«Once Removed on My Mother’s Side» (2008) di Nathalie Djurberg & Hans Berg © Nathalie Djurberg & Hans Berg / Bildupphovsrätt 2018