Un particolare dell’installazione «Bowery Nation» di Brad Kahlhamer. Cortesia della Thyssen-Bornemisza Art Contemporary Collection, Vienna

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Un particolare dell’installazione «Bowery Nation» di Brad Kahlhamer. Cortesia della Thyssen-Bornemisza Art Contemporary Collection, Vienna

Rimedi per guarire dai danni del passato

Al Centro de Creación Contemporánea de Andalucía (C3a) di Cordova un allestimento frutto della collaborazione con la fondazione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary (Tba21)

Riparazione, guarigione e rigenerazione sono le parole chiave della mostra «Remedios: dove potrebbe crescere una nuova terra» (dal 14 aprile al 31 marzo 2024), frutto della collaborazione tra il Centro de Creación Contemporánea de Andalucía (C3a) di Cordova e la fondazione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary (Tba21), creata dalla filantropa e collezionista Francesca Thyssen-Bornemisza nel 2002. La rassegna, che prende il titolo da un verso della poetessa mojave Natalie Diaz, riunisce opere e pratiche legate alla cura e alla rigenerazione del corpo e dello spirito, che invitano il pubblico ad avvicinarsi all’arte in cerca di rifugio, consolazione e pace.

«Rimediare non significa combattere i sintomi del disagio, ma lavorare in profondità sulle cause che lo generano. Il lavoro di riparazione e ricostruzione esige un impegno profondo e consapevole e la ferma volontà di ricomporre le fratture a beneficio collettivo degli umani, dei non umani e del pianeta», afferma Daniela Zyman, direttrice artistica di Tba21 e curatrice della mostra. Zyman ha selezionato opere di artisti che trasmettono lo spirito di quei guaritori, saggi e maestri, che hanno guidato politicamente, culturalmente e spiritualmente le loro comunità prima verso la consapevolezza e l’accettazione dei danni del passato e poi verso la riconciliazione e la celebrazione di un mondo rinnovato.

Per alcuni artisti la guarigione inizia dalla purificazione del corpo e dello spirito, dalle articolazioni del linguaggio, dei materiali e dei simboli sacri o dalla loro percezione del tempo e della storia. Altri rivolgono la loro attenzione al territorio, all’ambiente e agli ecosistemi delle rispettive comunità, dimostrando che non possiamo scegliere tra giustizia sociale e giustizia ambientale, perché entrambe si alimentano costantemente. Secondo Zyman, «in un mondo malato, l’arte ha la capacità di visibilizzare e intensificare contraddizioni e conflitti, quando la politica non vuole né riesce a farlo».

Gli artisti in mostra esplorano le nozioni di cura e rigenerazione attraverso opere di grande impatto visivo come la tenda da riunione, un kupixawa, creata dagli amerindi Huni Kuin in collaborazione con l’artista brasiliano Ernesto Neto, l’acchiappasogni di Brad Kahlhamer o l’altare di Yemayá di Courtney Desiree Morris. «Queste opere tracciano una traiettoria critica che collega l’ancestrale con il presente e aiutano a valutare la posta in gioco nelle lotte attuali. Sono fonte di forza e di ripresa di fronte all’angoscia collettiva provocata dalla profonda trasformazione dei rapporti economici, politici e tecnologici», conclude la curatrice. L’accordo a lungo termine tra il centro d’arte di Cordova e Tba21, che prevede il prestito di opere della collezione creata da Francesca Thyssen e l’organizzazione di programmi pubblici, è stato inaugurato ad aprile 2022 con la mostra «Futuri Abbondanti».

Un particolare dell’installazione «Bowery Nation» di Brad Kahlhamer. Cortesia della Thyssen-Bornemisza Art Contemporary Collection, Vienna

Roberta Bosco, 12 aprile 2023 | © Riproduzione riservata

Rimedi per guarire dai danni del passato | Roberta Bosco

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