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Una cinquantina di scatti del maestro della Neue Sachlichkeit ripercorrono la nascita del linguaggio fotografico al quale diede il proprio fondamentale contributo.
- Francesca Petretto
- 02 giugno 2022
- 00’minuti di lettura

«Lubecca» (1927) di Albert Renger-Patzsch, pubblicata nel libro "Lübeck", Berlin (Verlag Ernst Wasmuth), 1928. AJW 5522. Archivio Albert Renger-Patzsch / Stiftung Anna und Jürgen Wilde, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, Monaco. Riproduzione di Margarita Platis, Bayerische Staatsgemäldesammlungen. © VG Bild-Kunst Bonn 2022

«Lubecca» (1927) di Albert Renger-Patzsch, pubblicata nel libro "Lübeck", Berlin (Verlag Ernst Wasmuth), 1928. AJW 5522. Archivio Albert Renger-Patzsch / Stiftung Anna und Jürgen Wilde, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, Monaco. Riproduzione di Margarita Platis, Bayerische Staatsgemäldesammlungen. © VG Bild-Kunst Bonn 2022
Patzsch alla Pinakothek der Moderne
Una cinquantina di scatti del maestro della Neue Sachlichkeit ripercorrono la nascita del linguaggio fotografico al quale diede il proprio fondamentale contributo.
- Francesca Petretto
- 02 giugno 2022
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliL’antologica «Albert Renger-Patzsch. I primi libri» che la Pinakothek der Moderne ospita dal 3 giugno al 25 settembre, è dedicata al maestro della Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività) e considerato dagli storici della disciplina uno dei più importanti protagonisti della fotografia anni ’20 e ’30. La collezione mette in mostra 50 scatti provenienti dall’omonimo Archivio presso la Fondazione Ann e Jürgen Wilde e altri documenti d’epoca che accompagnano il pubblico alla scoperta della nascita di un nuovo linguaggio fotografico cui Patzsch (1897-1966) diede il proprio fondamentale contributo.
Il suo nome è indissolubilmente legato a quello del suo libro illustrato Die Welt ist schön (Il mondo è bello) pubblicato nel 1928, con un apparato di oltre 100 fotografie di diversi soggetti (piante, persone, paesaggio, architettura, macchine e prodotti industriali), considerato il manifesto della Neue Sachlichkeit oltre che suo vero capolavoro. Concentrandosi sulle nuove possibilità tecniche del mezzo fotografico, il purista Renger-Patzsch seppe tradurle in un linguaggio mirante a catturare l’essenza delle cose fotografate.

«Lubecca» (1927) di Albert Renger-Patzsch, pubblicata nel libro "Lübeck", Berlin (Verlag Ernst Wasmuth), 1928. AJW 5522. Archivio Albert Renger-Patzsch / Stiftung Anna und Jürgen Wilde, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, Monaco. Riproduzione di Margarita Platis, Bayerische Staatsgemäldesammlungen. © VG Bild-Kunst Bonn 2022