Dal 24 marzo fino al primo di ottobre nella Sala Duca di Montalto a Palazzo Reale sarà allestita «Punctum» mostra personale di Omar Hassan che come spiega Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II «...nasce da un dialogo autentico tra Omar e la Fondazione Federico II che ancora una volta rifiuta le mostre preconfezionate».
Hassan (Milano 1987) di padre egiziano e madre italiana si è fatto conoscere per la particolare forma di action painting, praticata utilizzando i guantoni da box.
Pittore (ha studiato con Alberto Garutti a Brera) e scultore con un passato da pugile, l’artista è in bilico tra pittura colta e sperimentazione legata alla street art. Tra i suoi collezionisti: Spike Lee, Sharon Stone e Robert De Niro. Arte e Vita che si intrecciano nelle opere della serie «Breaking through», in cui fa a pugni fisicamente con la tela, catturando l’energia del gesto creativo. «I’m not punching to destroy, I’m creating» è uno dei suoi slogan.
In mostra ci saranno opere site specific, tra cui «Pax» e alcuni dipinti della serie «Injections» e «Lights». Le bombolette spray usate nella cultura street tornano in installazioni oggettuali dedicate a grandi città. Appositamente realizzata per la mostra ci sarà la «Mappa di Palermo» composta da 8.928 tappini di bombolette dipinti, un omaggio «al valore del singolo come parte di un insieme sereno e armonico».
«Attraverso un dialogo tra la complessità dei luoghi e l’opera d’arte, dichiara Gaetano Galvagno neopresidente della Fondazione Federico II, proponiamo una nuova narrazione e accogliamo uno dei testimoni dell’arte del nostro tempo. Una precisa volontà culturale che la Fondazione Federico II vuole sostenere per avviare un dialogo tra uno spazio della memoria e l’arte contemporanea, ma anche per promuovere le opere di un artista impegnato in una produzione contraddistinta da una forte energia, vitalità e azione, capace di accogliere anche la tradizione dell’arte classica, per rileggerla, e offrire una rimodulazione».