Sono trascorsi già dieci anni dalla scomparsa di Gabriele Basilico (1944-2013), uno dei più importanti, colti e influenti fotografi che l’Italia abbia avuto. Milano, sua città di nascita e di vita, in questa ricorrenza gli dedica, con Electa, un omaggio grandioso, ricco di oltre 500 opere, nella duplice mostra «Gabriele Basilico. Le mie città» (dal 13 ottobre all’11 febbraio prossimo), divisa tra Palazzo Reale, dove sono protagoniste le committenze internazionali (la curatela è qui di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia e l’allestimento di Francesco Librizzi Studio), e Triennale Milano, istituzione cui Basilico, architetto di formazione, era molto legato, e che presenta ora 13 serie da lui dedicate a Milano e alle sue periferie, per la cura di Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi.
È la prima volta che il lavoro, al tempo stesso rigoroso ed emozionato, che Basilico ha dedicato alla sua città in quasi 40 anni, viene presentato con tanta ampiezza. Si può seguire l’evoluzione del suo sguardo dagli esordi, quando il taglio del suo lavoro era di tipo sociologico, fino agli ultimi lavori, più spettacolari, mentre si leggono, contemporaneamente, le trasformazioni della città.
C’è, ovviamente, «Milano Ritratti di Fabbriche», il progetto che lo impose sulla scena, primo vero progetto di catalogazione delle realtà industriali milanesi nel momento in cui la città si avviava a cambiare volto, realizzato tra il 1978 e il 1980 e poi esposto al Pac, e ci sono le sue indagini sulle architetture del modernismo milanese (1985); sulla città notturna (per l’AEM, nel 1989); sul cantiere del quartiere verticale di Porta Nuova (2004-2012), sul restauro del tetto del Duomo (2012), cui si aggiungono tre progetti conservati nel Museo per la Fotografia Contemporanea, che ha collaborato a questa sezione della mostra: «Archivio dello spazio», Sesto San Giovanni (1992-1993); «Milano senza confini» (1998) e «Paesaggio prossimo» (2006-2007), oltre a due video con materiali d’archivio e contenuti inediti. In tutto, 180 fotografie a parete e numerose immagini d’archivio esposte in teca.
A Palazzo Reale sono esposte 200 immagini dall’Archivio Basilico: nella Sala del Lucernario, «Sezioni del paesaggio italiano», un’indagine sulla trasformazione del nostro paesaggio realizzata con Stefano Boeri per la VI Biennale di architettura di Venezia, (1996), mentre nella Sala delle Cariatidi entra in scena il mondo, attraverso 100 fotografie di 40 città europee, americane, mediorientali ed estremo-orientali, scattate per importanti incarichi internazionali, qui ordinate in un percorso ideato da Filippo Maggia e Umberto Zanetti, che evoca un itinerario urbano. Doppio, ma in un’unica confezione, anche il catalogo (Electa), disegnato da Studio Tomo Tomo, cui si aggiunge il podcast di Gianni Biondillo.