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«O Ovo» (1967) di Lygia Pape © Projecto Lygia Pape

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«O Ovo» (1967) di Lygia Pape © Projecto Lygia Pape

Lygia Pape concretamente brasiliana

Per la prima volta nella sua storia espositiva la Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf indaga la produzione di un’artista del Brasile

Francesca Petretto

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Con la mostra «Lygia Pape. La pelle di tutti» la Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, per la prima volta nella sua storia espositiva, indaga la produzione di un’artista brasiliana e le dedica fino al 17 luglio una monografica. Quello tra l’istituzione tedesca e il Paese sudamericano in realtà è un rapporto di lunga data: è almeno dal 1960 infatti che il Museo della città renana intrattiene legami artistico-politici in nome della pace col Brasile, dalla seconda guerra mondiale terra di approdo di molti esuli tedeschi, soprattutto intellettuali e artisti, e ai tempi prossimo al baratro della dittatura militare (1964-85).

Lygia Pape (1927-2004) entra a far parte della collezione della Kunstsammlung solo nel 2020 grazie all’acquisto del quadro «Pintura» (1953) ed è da allora che i curatori di Düsseldorf si sono dedicati al suo studio e al confronto con la pittura e la scultura dei suoi contemporanei europei e nordamericani da tempo ospiti della collezione di casa.

La scultrice, incisora e regista di Nova Friburgo è stata figura chiave del movimento dell’Arte concreta e fondatrice del Neoconcretismo brasiliano. La mostra nei locali K20 comprende dipinti astratto-geometrici, disegni, rilievi, xilografie uniche, due composizioni di balletto, poesie e anche film, esperimenti plurisensoriali, performance collettive e installazioni spaziali immersive.

«O Ovo» (1967) di Lygia Pape © Projecto Lygia Pape

Francesca Petretto, 06 giugno 2022 | © Riproduzione riservata

Lygia Pape concretamente brasiliana | Francesca Petretto

Lygia Pape concretamente brasiliana | Francesca Petretto