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Josef Franz Hoffmann, giocattolo in blocchi di legno dipinto impilabile, 1920

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Josef Franz Hoffmann, giocattolo in blocchi di legno dipinto impilabile, 1920

Libri per immaginare il futuro

Alla Fondazione Ragghianti 600 oggetti collezionati dall'architetto Italo Rota

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Laura Lombardi

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Al Centro Studi Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, poi Fondazione dal 1984, la mostra «Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021» (dal 9 luglio al 24 ottobre, catalogo Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte) si concentra sull’idea della città per riflettere, dopo la pandemia, su come l’uomo abbia elaborato il proprio vivere in comune. Lo strumento per compiere questa indagine è il libro, attingendo alla amplissima collezione dell’architetto Italo Rota, che permette anche di analizzare il mutare della trasmissione di conoscenza nel dialogo tra il carta stampata e digitale.

Coinvolgendo specialisti di varie discipline, chiamati dal direttore Paolo Bolpagni e dal filosofo e studioso di architettura Aldo Colonetti e da Rota stesso, circa 600 pezzi sono suddivisi per sezioni tematiche e cronologiche che vanno dall’alba della contemporaneità, con le prime utopie sulla città, all’orrore del nazismo, dalle visioni fantascientiche al Realismo socialista di Berlino est, dagli anni del boom economico al modello scandinavo, per giungere ai prodotti delle megalopoli odierne. Libri, opere d’arte, manifesti, film, copertine di dischi, prodotti di design, riviste, fumetti.

Si va dai progetti di Antonio Sant’Elia o dai giocattoli in legno che raffigurano palazzi di Josef Franz Hoffmann, ai libri di design di Gilles Clément, Olafur Eliasson e Rem Koolhaas; dalle macchinine della Gestapo e dalle fotografie di Leni Riefenstahl ai ritratti psichedelici dei Beatles di Avedon; da rari volumi di Frank Lloyd Wright ai libri fotografici di Araki; dai robot di Isaac Asimov alle figure in plastica di Takashi Murakami. In mostra troviamo anche il film girato da Eleonora Mastropietro nella casa di Rota, dov’è uno straordinario accumulo che mescola cultura alta e cultura bassa, da cui la mostra trae origine e senso.

Josef Franz Hoffmann, giocattolo in blocchi di legno dipinto impilabile, 1920

Laura Lombardi, 09 luglio 2021 | © Riproduzione riservata

Libri per immaginare il futuro | Laura Lombardi

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