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L'artista pugliese dialoga con la collezione permanente del MArTa richiamando le decorazioni fitomorfe dei manufatti archeologici
- Graziella Melania Geraci
- 13 luglio 2021
- 00’minuti di lettura


Claudia Giannuli, «Silent Spring #3», 2021 (particolare)
La primavera silenziosa di Claudia Giannuli
L'artista pugliese dialoga con la collezione permanente del MArTa richiamando le decorazioni fitomorfe dei manufatti archeologici
- Graziella Melania Geraci
- 13 luglio 2021
- 00’minuti di lettura
Graziella Melania Geraci
Leggi i suoi articoliIl MArTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto, ospita «Silent Spring», personale di Claudia Giannuli, a cura di Antonello Tolve. Lungo il percorso museale le installazioni dell’artista pugliese dialogano con la collezione permanente inserendo elementi fitomorfi in teche e terrari simili ad una coltivazione in serra. Le piante protagoniste richiamano le decorazioni presenti sui manufatti del museo e narrano attraverso il mito il legame con la natura e la sessualità.
I preziosi scrigni conservano oggetti ceramici che ricompaiono anche nei video dove vengono accostati ad umanoidi simboli dell’universo femminile. Il titolo della mostra trae ispirazione dall’omonimo libro di Rachel Carson, biologa statunitense, testo fondamentale per il movimento ambientalista. La Primavera silenziosa e rinchiusa messa in scena dalla Giannuli ci rammenta i momenti della nostra attualità, di quella immobilità vissuta in spazi angusti e l’isolamento, parte da qui la sua riflessione sulla funzione corporea rispetto al mondo esterno, allo spazio naturale.
La mostra, che sarà visitabile fino al 25 luglio, fa parte della programmazione del Circuito del Contemporaneo in Puglia e del suo direttore artistico Giusy Caroppo.

Claudia Giannuli, «Silent Spring #3», 2021 (particolare)