
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Materiali cinematografici di «Solaris» a confronto con l'arte russa del secondo Novecento
- Laura Lombardi
- 28 maggio 2018
- 00’minuti di lettura


Una veduta di «Un nuovo volo su Solaris»
In volo a Firenze con Tarkovskij e Zeffirelli
Materiali cinematografici di «Solaris» a confronto con l'arte russa del secondo Novecento
- Laura Lombardi
- 28 maggio 2018
- 00’minuti di lettura

Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliA Palazzo San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli (il Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo di Firenze, inaugurato il 31 luglio 2017), si svolge dal 28 maggio al 31 luglio, in collaborazione col Museo Anatolij Zverev-Museo AZ di Mosca, «Un nuovo volo su Solaris», nell’ambito della trilogia dedicata ad Andrej Tarkovskij, curata da Polina Lobacevskaja.
Prodotta da Natalia Opaleva e curata dalla stessa Lobacevskaja, la mostra fiorentina si concentra sul film di fantascienza «Solaris» (1972), nel quale Tarkovskij attinge per l’ambientazione a vari lavori di suoi contemporanei, artisti dell’underground sovietico. Il legame tra Tarkovskij e l’Italia è noto, dal Leone d’oro alla Biennale di Venezia per l’«Infanzia di Ivan» alla sceneggiatura e riprese di «Nostalghia» con Tonino Guerra.
Anche il regista italiano, come ricorda Pippo Zeffirelli, vicepresidente dell’omonima fondazione, ha sempre amato la Russia (dalle «Tre sorelle» di Cechov con Luchino Visconti, alle tournée in Russia con «La lupa» o il «Romeo e Giulietta»). Entrambi, Zeffirelli e Tarkosvkij, sono inoltre accomunati dall’aver creato film o spettacoli teatrali nei quali le tangenze col mondo dell’arte antica o contemporanea sono componenti essenziali del messaggio da tradurre.
Nella cornice barocca del palazzo si crea uno stretto dialogo tra materiali fotografici e cinematografici del regista proiettati su 22 grandi schermi, e una trentina di opere degli artisti russi della seconda metà del Novecento, tra i quali Anatolij Zverev, Francisco Infante, Dmitrij Plavinskij, Dmitrij Krasnopevcev, Vladimir Jankilevskij, Vladimir Jakovlev, Lidija Masterkova, Petr Belenok, Ulo Sooster, Vladimir Nemuchin, Ernst Neizvestnyj, suscitando il confronto tra i due mondi visuali e consentendo di meglio cogliere la ricchezza delle ricerche dell’arte russa in quel ventennio.

Una veduta di «Un nuovo volo su Solaris»