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I giardini botanici del mondo nelle fotografie della restauratrice slovena, che nell’indagine delle forme nascoste della natura cela una ricerca intima di sé
- Arianna Antoniutti
- 05 dicembre 2022
- 00’minuti di lettura


«Padova 2368», un elemento del trittico «Padova», di Karmen Corak
Il ricordo del sentimento verde di Karmen Corak
I giardini botanici del mondo nelle fotografie della restauratrice slovena, che nell’indagine delle forme nascoste della natura cela una ricerca intima di sé
- Arianna Antoniutti
- 05 dicembre 2022
- 00’minuti di lettura

Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliFondata nel 2013, la Galleria del Cembalo ha sede in uno dei più maestosi edifici romani: Palazzo Borghese in Campo Marzio. Diretta da Paola Stacchini Cavazza, in collaborazione con Mario Peliti, la galleria porta avanti una rigorosa programmazione nel segno della ricerca fotografica, che ha sinora prodotto 52 progetti espositivi.
È «La vie en vert» di Karmen Corak la prossima mostra che inaugurerà il 7 dicembre, con i recenti lavori dell’artista italiana di origine slovena. Sentimento della natura e profonda fascinazione per l’Estremo Oriente sono alla base delle fotografie della Corak, che in Giappone, oltre che in Italia e in Austria, ha studiato conservazione e restauro di opere su carta.
Guidata dal ricordo di ciò che definisce «il sentimento verde», scoperto nel giardino di famiglia durante l’infanzia, l’artista ha fotografato giardini botanici in Italia, Slovenia, Germania, Francia, Cina e Giappone. Il paesaggio naturale, nelle immagini in mostra, visibili fino al 3 febbraio, si fa poetico dettaglio, come nel trittico «Padova».
«Abbiamo conosciuto Karmen Corak come restauratrice di opere antiche su carta, e appassionata del Giappone e delle tecniche di stampa antica tradizionale di quel Paese. Poi abbiamo scoperto il suo lavoro fotografico, che nell’indagine delle forme nascoste della natura cela una ricerca intima di sé e della profonda appartenenza al tutto», dice la direttrice della galleria Paola Stacchini Cavazza.
Attualmente al lavoro come restauratrice di carta e stampe antiche presso la Calcografia di Roma, la Corak ha utilizzato per la stampa dei suoi lavori la carta giapponese washi, realizzata a mano, ideale per rendere gli effetti vibranti della luce su acqua e foglie.

«Padova 2368», un elemento del trittico «Padova», di Karmen Corak