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Una novantina di opere raccontano gli intellettuali che animavano il salotto di Virginia Woolf e della sorella Vanessa Bell
- Arianna Antoniutti
- 03 novembre 2022
- 00’minuti di lettura


Un particolare del ritratto di Leonard Woolf (1940) di Vanessa Bell
Il Bloomsbury Group nel Palazzo Altemps
Una novantina di opere raccontano gli intellettuali che animavano il salotto di Virginia Woolf e della sorella Vanessa Bell
- Arianna Antoniutti
- 03 novembre 2022
- 00’minuti di lettura

Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliNon può che avere per titolo «Una stanza tutta per sé», la prima sala della mostra «Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life», aperta a Palazzo Altemps fino al 12 febbraio. Difatti, nel saggio A Room of One’s Own, pubblicato dalla scrittrice inglese nel 1929, è contenuta la celebre e orgogliosa rivendicazione della creatività femminile, che poggia le sue basi sull’indipendenza materiale: «Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi».
La mostra è curata da Nadia Fusini con Luca Scarlini, ed è organizzata dal Museo Nazionale Romano (di cui Palazzo Altemps è una delle sedi), e dalla National Portrait Gallery di Londra. Novanta opere raccontano gli intellettuali del Bloomsbury Group, artisti e scrittori che nel quartiere londinese di Bloomsbury erano soliti riunirsi e che, ogni giovedì sera, animavano il salotto di Virginia Woolf e della sorella Vanessa Bell.
Nella compagine non erano solo scrittori come E.M. Forster e Leonard Woolf (che Virginia sposerà nel 1912), ma anche economisti come John Maynard Keynes, e critici d’arte come Arthur Bell, che nel 1907 sposerà Vanessa. I numerosi ritratti esposti documentano sia le tendenze artistiche dell’epoca sia le strette relazioni affettive e ideali che legavano i membri del Bloomsbury.
Ad esempio il quadro che ritrae Leonard Woolf intento alla scrittura, fu dipinto nel 1940 dalla cognata Vanessa Bell, mentre il ritratto di Edward Carpenter, scrittore e poeta, militante socialista del Bloomsbury, fu dipinto nel 1894 da Roger Fry, pittore e critico d’arte sempre legato al gruppo. Una sezione della mostra è dedicata a Fry e al Postimpressionismo, perché fu proprio il critico, con l’esposizione «Manet e il Postimpressionismo», a coniare la fortunata definizione stilistica.

Un particolare del ritratto di Leonard Woolf (1940) di Vanessa Bell