
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
L'allestimento reinterpreta l’esposizione del 1900 nel padiglione parigino attraverso oltre duecento lavori
- Federico Florian
- 18 maggio 2021
- 00’minuti di lettura


Auguste Rodin, «La musa tragica», 1890, Parigi, Musée Rodin
I pensieri di gesso di Rodin alla Tate Modern
L'allestimento reinterpreta l’esposizione del 1900 nel padiglione parigino attraverso oltre duecento lavori
- Federico Florian
- 18 maggio 2021
- 00’minuti di lettura
Federico Florian
Leggi i suoi articoliParigi, anno 1900. In occasione dell’Esposizione Universale, uno dei più gloriosi eventi della Belle Epoque, Auguste Rodin organizzò una retrospettiva del proprio lavoro al Pavillon de l’Alma, una struttura in vetro appositamente concepita e disegnata dall’artista. Qui decise di esporre soltanto le sue opere in gesso, nella loro interezza, enfatizzando il ruolo cruciale che questo materiale aveva giocato nel processo di produzione di tali lavori: una decisione coraggiosa, che contribuì a consolidare la reputazione internazionale di Rodin come padre della scultura moderna.
L’esperienza del Pavillon de l’Alma è rievocata nell’importante mostra che la Tate Modern, col supporto di EY, dedica al maestro modernista francese: «The Making of Rodin» (dal 18 maggio) reinterpreta l’esposizione del 1900 nel padiglione parigino attraverso oltre duecento lavori, molti dei quali mai esibiti al di fuori del territorio francese, e tutti rigorosamente in gesso. Un progetto espositivo reso possibile dalla stretta collaborazione con il Musée Rodin di Parigi, il quale, tramite una serie di prestiti straordinari, offre al pubblico londinese lo spettacolo di calchi di opere iconiche quali Il Pensatore (1881) e Le tre ombre (1886).
In mostra anche un gruppo di sculture di frammenti corporei (mani, piedi, teste e gambe) che gettano nuova luce sul metodo di lavoro dell’artista, il quale smontava e riorganizzava costantemente le proprie sculture in innumerevoli pose e combinazioni. Completano il percorso di visita foto d’archivio delle sculture, commissionate dallo stesso Rodin, e delicati acquarelli in cui l’artista sperimenta ulteriormente con varie modalità di rappresentazione anatomica.

Auguste Rodin, «La musa tragica», 1890, Parigi, Musée Rodin